• Novembre 8, 2013
di anci_admin

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Patrimonio immobiliare – Urbanpromo, in Italia mercato fermo e edilizia pubblica che non decolla

L’Italia  della  tradizionale  casa  di  proprietà  che&n...

L’Italia  della  tradizionale  casa  di  proprietà  che  fa  i  conti  con  una  crisi dell’edilizia e del mercato immobiliare che dura dal secondo semestre del 2006. L’Italia  che  fatica  a  mettere  in  moto,  dopo  gli  anni  fulgenti  dell’edilizia residenziale  pubblica,  un  processo  a  larga  scala  di  “social  housing”,  il complesso  di  iniziative  volte  a  dare  abitazioni  a  prezzo  appunto  “sociale”  ai redditi  più  bassi.  L’Italia  che  non  riesce  a  innovare  il  ciclo  produttivo dell’edilizia,  con  evidenti  effetti  sulla  ripresa  del  settore,  che  non  si  vede.  A dispetto  delle  teorie  e  del  dibattito  incentrato  sull’abolizione  dell’Imu  per  le prime  case,  che  in  realtà  pesa  marginalmente  sul  mercato:  il  gettito dell’imposta,  come  è  noto,  ammontava  a  27  miliardi,  e  di  questi  solo  4 provenivano dalle abitazioni principali.
Se  ne  è  parlato  a  Torino  nel  corso  della  seconda  giornata  di  Urbanpromo, l’evento di marketing urbano e territoriale  organizzato dall’Istituto Nazionale di Urbanistica  e  da  Urbit  che  ha  dedicato  oggi  un  ampio  approfondimento  sulla condizione  del  mercato  abitativo  con  la  presentazione  dei dati  e  delle  ricerche di Cresme, Cassa depositi e prestiti, Banca d’Italia e Scenari immobiliari.
Proprio  un  report  di  Scenari  immobiliari  mette  in  evidenza  lo  scarso  peso dell’housing  sociale  nelle  principali  città  italiane:  a  Roma  e  Milano  incide rispettivamente  per  il  4  e  il  7  per  cento  sul  totale  delle  locazioni.  A  Londra siamo al 26, a Copenaghen al 20, a Parigi al 17, la media europea è del 15. Le case  di  proprietà  nelle  due  città  italiane  più  grandi  superano  il  60  per  cento, solo Barcellona in Europa si attesta su questi livelli. E da qui si capisce come la crisi  dell’immobiliare,  con  i  prezzi  crollati  del  30  per  cento  negli  ultimi  sette anni  (dati  Cresme),  le  compravendite  scese  del  20  per  cento  solo  nell’ultimo anno  e il mercato dimezzato negli ultimi dieci  (dati Scenari immobiliari) sia un dramma  che  ha  colpito  il  patrimonio  e  il  reddito  della  maggior  parte  degli italiani e che si somma alla crisi economica generale. 
Sempre  Scenari  immobiliari  ha  messo  in  evidenza  come  domanda  e  offerta  in Italia  ormai  non  si  incontrino  più.  La  contrazione  del  reddito  e  le  nuove esigenze  sono  fuori  asse  rispetto  alle  disponibilità  e  ai  prezzi  forniti  dal mercato. Nel 2013 sono state “assorbite” dal mercato poco più della metà delle abitazioni.  Nel  2005  eravamo  oltre  il  90  per  cento.  Siamo  di  fronte  a  una domanda  che  cambia  e  che  va  intercettata.  Il  mercato,  faticosamente,  prova ad adeguarsi: in Italia i bilocali in quattro anni hanno aumentato il loro “peso” sul  totale  delle  abitazioni  del  cinque  per  cento  (dal  27  per  cento  al  32),  le “classiche”  case  familiari  dimensionate  tra  gli  80  e  i  110  metri  quadri  abitate sono ormai solo il 20 per cento contro il 26 di quattro anni fa. (com)