- Maggio 6, 2016
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Patrimonio – Centri commerciali in ex caserme, Agenzia Demanio spinge a riuso. Cattaneo (Fpc): “Nei Comuni metantalità diversa”
L'Agenzia del Demanio ha selezionato 19 ex caserme o aree pubbliche dismesse di diverso tipo con l'o...L’Agenzia del Demanio ha selezionato 19 ex caserme o aree pubbliche dismesse di diverso tipo con l’obiettivo di trasformarle in centri commerciali. E’ il frutto di un lavoro preliminare fatto insieme la Consiglio nazionale dei centri commerciali, cioè l’associazione che riunisce i soggetti
privati e pubblici collegati all’industria del settore. Le aree offerte dalla pubblica amministrazione nelle sue declinazioni territoriali (Stato, Regioni, Comuni) sono distribute su tutto il territorio nazionale e potranno essere vendute o, nel caso di immobili vincolati, date in concessione per 50 anni. Lo Sblocca Italia prevede inoltre la possibilità di cessione del diritto di
superficie o il conferimento a un fondo immobiliare.
L’obiettivo finale è quello di attrarre investimenti privati per un miliardo di euro.Dodici delle aree individuate, dalla Lombardia (1) alla Sicilia (1) passando per l’Emilia Romagna e la Campania (2), hanno già una destinazione commerciale, mentre altre sette no. Sono state giudicate idonee al riuso attraverso la realizziazione di una struttura tipo "mall" o "high street", sulla base di criteri quali l’accessibilità, il bacino di utenza, la zona di attrazione.
Nella seconda fase ci saranno interventi di consulenza gratuita direttamente da parte delle aziende che, grazie alla loro esperienza, potranno guidare il processo di valorizzazione degli immobili e supportare tutte le attività operative successive, dagli studi di fattibilità alle gare pubbliche.Per riuscire nell’operazione, visto il recente caso definito "inaccettabile" del centro commerciale di Arese (Milano) dove l’iter realizzativo è durato 16 anni, sarà indispensabile garantire ai privati tempi certi. "I risultati sono ancora da verificare in termini di fattibilità piena – ha detto il direttore generale dell’Agenzia, Roberto Reggi -, però una ventina di casi presentano condizioni logistiche adatte".
L’ubicazione delle singole aree non è stata svelata, ma il presidente del Consiglio nazionale dei centri commerciali, Massimo Moretti, ha sottolineato che non si tratta di semplici operazioni commerciali: "E’ in gioco la trasformazione del territorio come è accaduto a Londra, Amsterdam o Stoccarda".
"Le città – ha osservato il presidente della Fondazione patrimonio comune Anci, Alessandro Cattaneo – hanno bisogno di operazioni di rigenerazione urbana che non riescono a fare perché non si trova l’alchimia adeguata tra pubblico e privato. I Comuni devono fare la loro parte con un’idea urbanistica chiara, poi serve il contributo dei privati. Oggi lo possiamo fare perché c’è una mentalità diversa". Tra gli obiettivi c’è anche quello di allineare l’Italia alle nuove tendenze internazionali del settore, come l’ubicazione dei centri commerciali in centro città. (com/gp)