• Marzo 29, 2017
di anci_admin

Comunicati Stampa Anci

Parchi – Valentini (Anci): No a recinti di conservazione, si a sviluppo sostenibile dei territori

“I sindaci sono abituati alle responsabilità, ed anche ad essere al centro delle polemi...

“I sindaci sono abituati alle responsabilità, ed anche ad essere al centro delle polemiche: ‘sceriffi’ quando si impegnano sul tema della sicurezza nelle città, oppure sindaci ‘sbirri’, insieme a don Ciotti, perché vogliono difendere la legalità. Nella discussione aperta sulla riforma della legge sui Parchi stavolta, secondo taluni ambientalisti, i sindaci sarebbero pronti a svendere il territorio”. Così Bruno Valentini, sindaco di Siena e delegato Ambiente dell’Anci.
“L’enfasi usata per aumentare la visibilità sul tema ci sembra pericolosa; senza credibilità delle istituzioni non si va da nessuna parte. Al di là delle opinioni personali, la verità e’ che nessun sindaco può essere nominato presidente di un Parco – prosegue Valentini – e nessun sindaco sbava per avere questa ulteriore, gravosa responsabilità. La carica di presidente di un parco è  incompatibile con qualsiasi incarico elettivo. Il presidente di un parco è nominato dal Ministro dell’Ambiente, e così deve restare. Il presidente del parco inoltre nomina il direttore, con le medesime modalità vigenti. Nella nomina del Consiglio direttivo del Parco, i sindaci sono due su otto, mentre i Comuni interessati ad un parco sono molti di più, talvolta arrivano a venti. La metà dei membri del Consiglio direttivo, fin dal 2013 – sottolinea il delegato Ambiente dell’Anci – è nominata dalla Comunità del Parco, cioè da chi il parco lo vive; e in questi anni la presenza dei rappresentanti delle comunità locali è stata un elemento positivo e propulsivo.
“Chi altri se non il sindaco, referente della popolazione residente nella Comunità del Parco, è in grado di  conoscere e valorizzare il territorio amministrato, nell’ambito di un sistema normativo che deve garantire interessi superiori e generali, legati alla salvaguardia dell’Ambiente? La cultura e la sensibilità ambientali sono progredite ed attecchite in questi anni. Purtroppo è rimasta una componente elitaria e di nicchia, che continua a voler vedere i parchi come degli zoo o delle caserme – conclude Valentini – ovvero zone chiuse extraterritoriali, scollegate dai territori di cui fanno parte e dalle comunità che le vivono. In realtà in questi anni i parchi che sono diventati i modelli di sviluppo del territorio, le realtà che con esso hanno più forte il rapporto di scambio e connessione”.