- Luglio 3, 2014
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Nuove Province – Gli interventi dei sindaci Ricci (Pesaro), Filippeschi (Pisa) e Gori (Bergamo)
“E’ sulle competenze provinciali che riguardano scuole e strade che il governo deve inte...“E’ sulle competenze provinciali che riguardano scuole e strade che il governo deve intervenire perché ai cittadini interessano le buche e non chi gestisce le strade”. Così il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, parlando al convegno sulle nuove Province, promosso e organizzato dall’Anci oggi a Roma.
Secondo Ricci, inoltre, “per far funzionare la Delrio occorre che i sindaci guardino oltre i confini dei loro Comuni. Se invece la riforma diventa mediazione sui confini comunali non andrà avanti. Dovremo perciò – ha aggiunto – caricarci le ansie e le necessità anche del più piccolo comune sperduto di montagna. Questo significa interpretare in modo nuovo il ruolo di sindaco metropolitano”.
Sempre sul futuro dei piccoli Comuni, Ricci ha chiesto al governo “ulteriori incentivi per le Unioni. Con più Unioni i Comuni potrebbero anche pensare di gestire la formazione lavoro, perché su questo non abbiamo meno conoscenze delle Regioni”. E sempre sulle Regioni, le conclusioni del sindaco di Pesaro: “Dobbiamo immaginare un Paese meno costoso e più snello. Il problema non è, quindi, solo la dimensione comunale ma anche quella regionale su cui dobbiamo ragionare”.
Alle parole del sindaco di Pesaro sono seguite quelle del primo cittadino di Pisa Marco Filippeschi. “Le resistenze sono forti sui cambiamenti istituzionali”, ha detto. “Noi abbiamo portato a conclusione le città metropolitane ma questo lavoro crea lo spiazzamento delle Regioni e dei territori. Dobbiamo avere una linea chiara per uscirne bene”. “Questo spiazzamento delle Regioni – ha concluso Filippeschi – ci presta al rischio che queste possano rivalersi tramite la richiesta di nuove competenze, causando la riproposizione di un nuovo centralismo regionale”.
Timore di abbandono delle Province non rientranti nelle Città metropolitane, è stato infine espresso dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori. “Dai territori – ha ammonito il neo sindaco di Bergamo – sale la preoccupazione di tutti quei cittadini che non sono compresi nel perimetro della Città metropolitane. La mia Provincia comprende montagne, prealpi, tessuto produttivo e tanto altro. Dire che tutto questo non serve è un grande errore”.
Per Gori “c’è bisogno di anelli di congiunzione, rappresentati da enti di area vasta. Auspico quindi che non tutto sia lasciato al libero arbitrio delle Regioni e agli statuti dei Comuni. Il legislatore faccia la sua parte e sia preciso nella definizione di ruoli, funzioni e risorse. Le Province sono state smobilitate – ha concluso il sindaco di Bergamo -, ora scongiuriamo il rischio di trovarci di fronte ad un bidone vuoto e poco organizzato”. (ef)