- Novembre 18, 2013
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Mobilità – Maran risponde al Corsera: “Andare a 30 all’ora in città farà bene a tutti”
Caro Direttore, come lei stesso disse, così come tanti Sindaci a cominciare da Pisap...Caro Direttore,
come lei stesso disse, così come tanti Sindaci a cominciare da Pisapia, un anno e mezzo fa all’avvio della campagna internazionale per ridurre la velocità a 30 km/h nei centri cittadini: "Salvaiciclisti è un’iniziativa da sostenere". Anche grazie a questa campagna, nell’ultimo anno e mezzo ci sono state trasformazioni: a 30 all’ora sono un terzo delle strade di Parigi, sono diffusissime in Germania, come a Londra, dove il mutamento è rivendicato dal Sindaco Johnson. Anche in Italia ci sono esperienze interessanti di Zone 30, ma il cambiamento è complicato da un Codice della Strada troppo vecchio e rigido. Le proposte sviluppate con Anci puntano soprattutto a ridisegnare le regole delle città, ampliando le possibilità di intervento: non è pensabile che, in particolare i centri storici, siano così aggrediti dal traffico. Oltre agli interventi è necessaria una politica di benefici. Quello che pensiamo è che ridurre il traffico significhi anche una maggior facilità per chi sceglie di spostarsi a piedi o in bici e processi più semplici per la socialità, a cominciare dalla posa di tavolini e dehors su strada. I 30 all’ora sono un modo di reinterpretare le città, rendendole più attrattive e più efficienti. Non si può pensare che alcune regole, che sono la norma in Francia, Germania, Gran Bretagna, come andare in bici controsenso in alcune vie locali, da noi non siano applicabili, perché sono un modo di rendere più sicure le strade per bici e auto e i marciapiedi per i pedoni.
E tutto questo non danneggia il mondo delle auto. Non è solo per la crisi che l’Italia ha il maggior crollo delle vendite in Europa. Il tasso di motorizzazione è doppio rispetto alle altre nazioni e questa abitudine di avere 2/3 auto a famiglia immobilizza risorse (anche oltre 10 mila euro all’anno tra costi vari) e impedisce un rinnovo del parco mezzi. Una politica urbana che crei delle città più a misura d’uomo, può rivelarsi più compatibile di quel che si pensi anche con le necessità di chi utilizza l’auto.
Pierfrancesco Maran
delegato Anci per la Mobilità, assessore alla Mobilità
e Ambiente del Comune di Milano