• Giugno 21, 2017
di anci_admin

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Migranti – Bianco a Bruxelles: “Politica comune per affrontare problema di tutti e che purtroppo non si esaurirà presto”

“Grazie all'istituzione della rete degli Sprar ci sono 2000 Comuni italiani che accolgono i ri...

“Grazie all’istituzione della rete degli Sprar ci sono 2000 Comuni italiani che accolgono i richiedenti asilo. C’è però tanto da fare per l’accoglienza ai minori non accompagnati che negli ultimi sbarchi sono aumentati in maniera considerevole. Bisogna muoversi per rafforzare una politica comune per affrontare un problema che è di tutti e che purtroppo non si esaurirà presto. Servono interventi di cooperazione economica con i paesi di provenienza dei migranti economici e rafforzare il contrasto alle organizzazioni criminali che lucrano sui migranti”. Lo ha sottolineato Enzo Bianco, sindaco di Catania e Capo della Delegazione italiana al Comitato delle Regioni, intervenendo oggi ad un’ importante iniziativa sulla "Gestione dell’asilo e della migrazione”, promossa dal Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani.
Riportando l’esperienza di sindaco di un Comune in prima linea nell’accoglienza dei migranti salvati nel Mediterraneo, Bianco ha ricordato come la sua città sia spessio rimasta sola. “Il Governo Italiano e L’Unione europea erano impreparati a gestire l’emergenza migranti . C’è stato un momento in cui ho dovuto utilizzare tutti gli impianti sportivi della città per accogliere coloro che arrivavano da Siria, Eritrea e altri paesi africani”, ha proseguito il presidente del Consiglio Nazionale Anci.
Lo stesso Bianco sul tema dei minori ha auspicato che si faccia “funzionare il principio della solidarietà e della sussidarietà, rafforzare la loro tutela nche attraverso la figura del Garante dei minori. L’integrazione poi è fondamentale. A Catania – ha concluso il sindaco etneo – nello scorso mese di febbraio ho inaugurato un orto urbano didattico realizzato da quattordici minori stranieri non accompagnati beneficiari della seconda accoglienza Sprar e otto giovani catanesi disoccupati con formazione nelle discipline agrarie. In una zona abbandonata è nato un orto urbano straordinariamente innovativo, pulito, biologico, con tecniche straordinarie che valorizzano il nostro territorio e le nostre colture”. (com/gp)