• Aprile 4, 2025
di Redazione Anci

Stati generali Protezione Civile

Manfredi: “Sistema italiano è eccellenza, ma sindaci sono ancora sovraesposti’

Il presidente dell'Anci e sindaco di Napoli è intervenuto agli Stati generali della Protezione civile. "Serve un passo in avanti in un sistema che è già un'eccellenza"
Manfredi: “Sistema italiano è eccellenza, ma sindaci sono ancora sovraesposti’
“La Protezione civile è un’eccellenza a livello nazionale e internazionale riconosciuta. L’Aquila è stata una delle grandi prove positive del nostro Paese, dove siamo riusciti a dare una grande risposta ad un’emergenza molto grave. Con lo spopolamento delle aree interne e i cambiamenti climatici i rischi sono aumentati. I dati ci dicono che ogni anno le allerte e gli eventi estremi aumentano: questo impone a comuni e sindaci uno sforzo straordinario che non è più fronteggiabile con gli strumenti e le regole previste fino ad oggi” ha dichiarato Gaetano Manfredi, presidente dell’Anci e sindaco di Napoli, intervenendo agli Stati generali della Protezione civile.
“Il Comune è il primo livello di presidio del territorio e di intervento – ha aggiunto il presidente – ma a fronte di questa responsabilità non sono state corrisposte risorse economiche adeguate nè un modello organizzativo certo. Questo ha comportato una sovraesposizione dei sindaci senza avere gli strumenti economici o le strutture tecniche adeguate, anche a causa della mancanza di turn over. Mediamente in un Comune con più di 50mila abitanti ci sono ogni anno 77 allerte con una struttura che è costituita da 4, 5 o 6 persone. È necessario quindi rivedere la struttura organizzativa per dare risposte concrete ai cittadini, e c’è la necessità di chiarire la linea di comando, fondamentale in un’emergenza”.
Ciò che chiede Manfredi in sostanza è “un passo in avanti in un sistema che è già un’eccellenza” e aggiunge: “Porto anche la richiesta dei sindaci della Toscana a seguito dell’ultimo evento alluvionale, che non hanno possibilità economiche di dare risposte soprattutto ai piccoli centri”.