- Ottobre 20, 2025
Salute
Manfredi: “Integrazione sociosanitaria è via maestra, garantire ai Comuni partecipazione paritaria”
Il presidente è intervenuto al convegno per il Trentennale di Federsanità. “La sfida che abbiamo davanti è ambiziosa: trasformiamo l'integrazione da concetto a realtà quotidiana, per una sanità che sia davvero ‘casa’ per tutti i cittadini”
“L’integrazione sociosanitaria è la via maestra per investire nella prevenzione e nella salute di comunità. È la chiave per garantire che i diritti di salute e benessere siano esercitabili ovunque e da chiunque nel nostro Paese. In quest’ottica, la partnership tra Federsanità e Anci non è una semplice alleanza associativa, ma un meccanismo istituzionale vitale che garantisce il dialogo costruttivo tra il sistema delle autonomie locali e la governance sanitaria, con l’obiettivo finale di rendere il Servizio Sanitario Nazionale più integrato, equo e orientato alla persona”. Lo ha detto il presidente dell’Anci Gaetano Manfredi intervenendo al convegno nazionale che celebra i trent’anni dalla Fondazione di Federsanità in corso di svolgimento a Roma. In questo scenario – ha aggiunto – i Comuni rappresentano il livello istituzionale fondamentale e più prossimo al cittadino. Sono il soggetto che quotidianamente cura il territorio, garantisce l’inclusione sociale e conosce il tessuto connettivo locale.
“Tante categorie di persone hanno difficoltà di accesso alla sanità”, tra cui tante comunità di stranieri. “Lo sanno bene i sindaci di comuni di aree interne, che oggi vedono nell’accesso alla sanità una dei grandi problemi” da affrontare. “Abbiamo troppe diseguaglianze”, altro tema toccato dal sindaco di Napoli: “Bisogna guardare sempre di più all’integrazione socio sanitaria”, ha aggiunto, richiamando alla collaborazione di tutti, dal governo ai sindaci d’Italia, “per disegnare una medicina territoriale che sia più vicina alle persone”.
Il presidente Anci ha ricordato che le riforme previste dal PNRR ridisegnano i servizi sociosanitari. “Questa riorganizzazione non può prescindere da una piena e paritaria partecipazione dei Comuni in ogni fase della programmazione, sia sanitaria sia sociale”. Secondo Manfredi, “perché l’integrazione sia reale e non solo un proposito, è indispensabile evitare la frammentazione e la disomogeneità territoriale. Un’integrazione efficace richiede un’azione concertata che superi le inefficienze e le sovrapposizioni. Anche se la sfida, si scontra con l’urgenza di dotare i Comuni degli strumenti e delle risorse necessarie”. Da questo punto di vista il recente “Rapporto IFEL-Federsanità ci ricorda che, pur con una spesa complessiva in aumento (8,38 miliardi di euro nel 2021, il 6,7% in più rispetto al 2020), permangono profonde disuguaglianze, ha sottolineato. “La spesa media pro capite per i servizi sociali è di 142 euro a livello nazionale, ma questo dato nasconde divari abissali: dai 174 euro pro capite del Nord ai soli 92 euro del Mezzogiorno”.
Proprio per questo, secondo il presidente Anci “la sfida che abbiamo davanti è ambiziosa, ma la collaborazione tra livello centrale e livelli territoriali (Regioni e Comuni) è la nostra forza. Cogliamo l’occasione di questo trentennale per rinnovare il patto: trasformiamo l’integrazione da concetto a realtà quotidiana, per una sanità che sia davvero ‘casa’ per tutti i cittadini”, ha concluso.