• Settembre 12, 2025
di Angela Gallo

World meeting human Fraternity

Manfredi: “Cambiare approccio governo città per comunità inclusive e partecipate”

Il presidente dell'Anci è intervenuto per le conclusioni dl “Tavolo amministratori. Voci fraterne delle città” nell’ambito dei lavori del World Meeting on Human Fraternity #BeHuman", evento promosso dalla Basilica di San Pietro, dalla Fondazione Fratelli tutti e dall’associazione Be Human. Prima di Manfredi gli interventi dei sindaci Silvetti, Fioravanti, Pella, Tommasi, Canelli, Cavezzana e Masneri
Manfredi: “Cambiare approccio governo città per comunità inclusive e partecipate”

“La fraternità è fondamentale per governare le nostre comunità e costruire dei concreti percorsi di inclusione e coesione sociale. E’ necessario però rivedere l’approccio delle nostre politiche territoriali guardando alla coesione sociale non solo come ad un importante valore etico ma anche come ad un fattore di crescita e sviluppo”.
A sottolinearlo è il presidente di Anci e sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, intervenuto al “Tavolo amministratori. Voci fraterne delle città” nell’ambito dei lavori del World Meeting on Human Fraternity #BeHuman, evento promosso dalla Basilica di San Pietro, dalla Fondazione Fratelli tutti e dall’associazione Be Human.
“Nelle nostre città – ha spiegato Manfredi – ci troviamo a dover affrontare quotidianamente conflitti e divisioni: siamo impegnati come sindaci nell’integrazione dei migranti di seconda generazione, dobbiamo fronteggiare il tema dei servizi e delle persone anziane che vivono nelle aree interne del paese, così come l’importante questione dell’istruzione e dell’inserimento lavorativo. In tutte queste situazioni ci troviamo ad affrontare un fattore comune, quello della solitudine”.
Per il presidente dell’Anci è quindi “necessario costruire una società in cui i cittadini si sentano protagonisti, siano cittadini attivi: abbiamo bisogno di azioni di socialità e condivisione. In passato, quando parlavamo di progetti di riqualificazione urbana, ad esempio, l’attenzione era concentrata sulla struttura fisica della città e degli spazi. È invece importante guardare anche e soprattutto ad una rigenerazione sociale, altrimenti i progetti saranno destinati a finire. Oggi – ha concluso il sindaco di Napoli – abbiamo necessità di un approccio diverso al governo delle città e l’adesione dell’Anci alla dichiarazione di fraternità di Fratelli Tutti è un impegno politico e civile su cui, come sindaci, siamo tutti impegnati”.
Al “Tavolo amministratori. Voci fraterne delle città”, coordinato da Luca Masneri, sindaco di Edolo, membro consiglio nazionale Anci, e aperto dalla presidente dell’Assemblea Capitolina, Svetlana Celli e dai saluti introduttivi del Cardinale Mauro Gambetti, presidente Fondazione Fratelli Tutti, sono intervenuti: il presidente del Consiglio nazionale Anci e sindaco di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti, Alessandro Canelli, sindaco di Novara, delegato Anci per la Finanza Locale, Damiano Tommasi, sindaco di Verona, Daniele Silvetti, sindaco di Ancona, vicepresidente vicario Anci, Massimo Cavazzana sindaco di Tribano e Roberto Pella, sindaco di Valdengo, Vicepresidente Anci, delegato sport, salute, politiche giovanili e aree interne.
Dall’istruzione all’accoglienza, dallo sport alla cura dei beni comuni, il ruolo dei sindaci diventa centrale per costruire comunità solidali. A sottolinearlo i sindaci, in particolare Silvetti ha rimarcato l’importanza dell’accoglienza: “Porto la testimonianza di Ancona, città di approdo, che vive proprio il tema dell’integrazione e dell’inclusione sociale. Siamo impegnati, attraverso il Sistema del Sai, nel garantire non solo vitto e alloggio alle persone che arrivano sul nostro territorio ma anche concreti percorsi di accoglienza che vanno dall’assistenza amministrativa all’emancipazione linguistica soprattutto dei minori soli. Tema su cui come Comuni siamo chiamati ad un grande impegno”.
Ma governare le città significa anche puntare i riflettori sui giovani e sul mondo del lavoro, come ha evidenziato da parte sua Pella: “Come Anci siamo impegnati in una serie di progetti per il recupero di edifici e spazi abbandonati coinvolgendo soprattutto i giovani, ma lavoriamo anche sul tema della formazione dei giovani amministratori e dei neet”.
Anche lo sport rappresenta un volano dell’inclusione e di comunità unite e coese secondo Pella: “quando si parla di sport non ci sono barriere sociali e ideologiche. Per questo abbiamo promosso un progetto come ‘Sport nei parchi’ per costruire palestre a cielo aperto in grado di creare spazi di aggregazione”.
Giovani e lavoro è il binomio su cui si deve fondare l’attenzione dei sindaci secondo Massimo Cavazzana, sindaco di Tribano che riportato l’attenzione sulla necessità di “umanizzare il mondo lavoro non solo per i giovani ma anche per le persone che arrivano sul nostro territorio”.
Secondo invece il presidente del Consiglio nazionale dell’Anci, Marco Fioravanti “non bisogna confondere la fraternità con la fratellanza. La fraternità ha in sé la condivisione di valori, dell’importanza della diversità. Uno spirito questo portato avanti dai Comuni negli anni che hanno dovuto affrontare anche i problemi legati al sisma. Un’esperienza che ha prodotto un nuovo modello di città che ha visto insieme associazioni, istituzioni e cittadini collaborare secondo il principio di sussidiarietà”.
“Il primo compito di un sindaco è quello di rispondere alle esigenze di tutti i cittadini”, ha rimarcato da parte sua Alessandro Canelli, delegato Anci alla finanza locale e sindaco di Novara. Per poter ottemperare a questo compito, però, secondo Canelli sono necessarie risorse e i sindaci, soprattutto con il Pnrr hanno saputo dimostrare di saper spendere bene e velocemente le risorse realizzando progetti concreti”.
Per poter creare comunità inclusive è importante anche lavorare secondo uno spirito di squadra. A sottolinearlo il sindaco di Verona, Damiano Tommasi che ha parlato dell’importanza di considerare i cittadini “non come semplici elettori ma come persone che hanno sogni, desideri da realizzare. La città è di tutti, noi sindaci dobbiamo agire come custodi del bene comune. Dobbiamo realizzare politiche in grado di far sentire i cittadini partecipi e non su fronti opposti”.