- Gennaio 26, 2017
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Maltempo e sisma – Rosato (Anci Giovani Abruzzo): “I Comuni devono poter programmare, servono regole chiare e certe”
“In pochi giorni in Abruzzo si è manifestata la fragilità dell’uomo e dell...“In pochi giorni in Abruzzo si è manifestata la fragilità dell’uomo e delle sue strutture di fronte alla natura. Le straordinaria, per intensità e quantità, nevicata che ha interessato l’intera regione, dalla costa all’interno. Poi è tornato il mostro che si era manifestato nell’aprile 2009 e nell’agosto di quest’anno, quel terremoto che ha spezzato mura, vite, ricordi, comunità. In prima linea, a preoccuparsi dei cittadini, della loro incolumità, di quella dei beni della comunità, ci sono stati come al solito i sindaci e gli amministratori locali, al fianco e coordinando le squadre di protezione civile, dando indicazioni o accompagnando l’esercito o i soccorsi, sdoppiandosi della COC, cercando di mettersi in contatto con gli operatori delle società per la distribuzione dell’energia elettrica e del Servizio Idrico Integrato”. E’ la considerazione svolta da Giampaolo Rosato consigliere comunale di Taranta Peligna e coordinatore di Anci giovani Abruzzo.
Le storie dei giovani amministratori abruzzesi – ricorda Rosato – sono tante: Rinaldo, giovane sindaco di Castelli, scrigno di bellezza e artigianato, fortemente compromesso dal sisma, senza elettricità per 7 giorni; Giuseppina, a Valle Castellana, uno degli ultimi paesi con le frazioni raggiunte dai soccorsi; Luca, sindaco più giovane d’Abruzzo, dopo giorni sugli spazzaneve uno stop forzato dei medici; Emanuele, nel pescarese, che ha chiamato a raccolta gli amici da tutto il Paese per dare una mano. Sono solo uno spaccato della quotidianità di forza e di comunità dei giovani amministratori abruzzesi”.
Per il coordinatore degli under 35 abruzzesi “ora si apre una nuova fase, che a sua volta apre a due sfide. La prima riguarda il rialzarsi, la capacità delle istituzioni di saper ricostruire, rammendare e riparare i danni con velocità ed efficienza, saper tornare alla normalità in settimane e non in anni: questo obiettivo elementare ha un nemico che si chiama burocrazia”.
“La seconda riguarda la possibilità, per i comuni, di fare programmazione e prevenzione. Programmare gli interventi di messa in sicurezza del territorio, prevenire le emergenze con un sistema di intervento collaudato e allenato, con politiche di avanguardia per la tutela della pubblica incolumità, avere la possibilità di poter sopperire alle mancanze di energia, di comunicazione, alla necessità di raggiungere tutto il territorio in condizioni estreme”.
Per fare ciò, servono regole sulla vita amministrativa dei comuni chiare, semplici, non schizofreniche e ferme. Per fare ciò servono risorse o, quantomeno, la possibilità di utilizzare le risorse che i comuni stessi hanno. Serve in estrema sintesi la chiara e ferma volontà da parte dello Stato di voler investire nel suo più efficace e prossimo presidio del territorio, il Comune”, conclude Rosato. (com/gp)