• Gennaio 14, 2013
di anci_admin

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Mafia – Strade intitolate a Cassarà e Giuliano, il sindaco di Corleone ‘consegna’ la città ai parenti delle vittime

Corleone non e' piu' il paese di Toto' Riina, ma quello di Ninni Cassara', Giovanni Falcone, Paolo B...

Corleone non e’ piu’ il paese di Toto’ Riina, ma quello di Ninni Cassara’, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Boris Giuliano, Mario Francese, Antonino Saetta e tutte le altre vittime di Cosa nostra. Lo scrive l’Ansa, ricordando che nel ventesimo anniversario dell’arresto del capo dei capi, il sindaco del Comune noto per aver dato i natali a boss del calibro di Provenzano e Bagarella, ‘consegna’ la citta’ ai familiari delle vittime della mafia e chiede loro perdono. 
Oggi, nell’ambito del ‘Festival della Legalita’ in Tour’ che si concludera’ domani, a vent’anni dall’arresto di Riina, e’ stato il giorno del ricordo. A rievocare i propri cari e l’impegno profuso sul fronte della legalita’ in quella che nell’immaginario collettivo e’ stata per decenni la ‘capitale della mafia’ ci sono Giovanni Chinnici, Giulio Francese, Maria Leotta Giuliano e Roberto Saetta, in rappresentanza dei familiari delle tante vittime dei Corleonesi. A loro si e’ rivolto il sindaco, Leoluchina Savona: ‘Io – ha detto leggendo una lettera aperta – vi chiedo scusa a nome di tutti i
corleonesi, vi chiedo perdono per il sangue che e’ stato versato. Quel sangue, pero’, non e’ stato versato invano: nei vent’anni che ci separano dall’arresto di Toto’ Riina, nei sette che fra poco si compiranno dalla cattura di Bernardo Provenzano, quel sangue e’ servito a tutti noi per ricordare che una sola puo’ essere la strada, uno solo il campo da scegliere’. 
Nel corso dell’iniziativa e’ stata intitolata una strada alla memoria di Boris Giuliano, alla presenza della vedova Maria Leotta Giuliano: ‘Oggi – ha affermato il sindaco – dedicheremo una strada a Boris Giuliano, domani un’altra via sara’ intitolata alla memoria di Ninni Cassara’. Ma io vi consegno ciascuna strada, ciascun vicolo, ciascuna casa di Corleone: ve le consegno con l’impegno di essere i vostri fratelli, i vostri genitori, i vostri mariti e mogli che vi sono stati strappati dalla ferocia dei boss. Prendetela, riconquistatela insieme a noi, per sancire la vittoria del Bene contro il Male supremo, contro la violenza cieca di chi ha impugnato le armi per uccidere uomini di Stato, uomini di Chiesa, uomini di civilta’.
‘Ai mafiosi – ha concluso il sindaco – oggi, chiedo la resa, chiedo di lasciare questa terra e di abbandonare questa lotta. Chiedo loro di ammettere la sconfitta, di consegnarsi nella consapevolezza che questa terra, finalmente, un giorno sara’ liberata’. (mv)