• Ottobre 16, 2013
di anci_admin

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Made in Italy – Pighi: “Da contraffazione danni complessi, serve norma nazionale che coinvolga diversi livelli di governo”

Un intervento normativo che coordini le attività contro la diffusione dei prodotti contraffat...

Un intervento normativo che coordini le attività contro la diffusione dei prodotti contraffatti. E un ancora più deciso rilancio e sostegno delle attività che l’Anci ha messo in campo con il progetto Anticontraffazione, all’interno del quale i Comuni agiscono in prima linea. Sono i punti chiave per il contrasto efficace del fenomeno secondo Giorgio Pighi, sindaco di Modena e delegato Anci a Sicurezza e Legalità, che oggi a Napoli ha concluso i lavori della tavola rotonda “Legalita’, sviluppo e la nuova crescita del paese. Il contrasto alla contraffazione e la promozione dell’economia locale”.
Pighi sottolinea innanzitutto “la necessità di un’approfondita campagna di informazione nei confronti dei cittadini, su tutti i rischi derivanti dall’acquisto di prodotti contraffatti. Non si tratta di considerare semplicemente il danno a livello economico per le imprese produttrici degli ‘originali’, bensì di un fenomeno molto complesso, che chiama in campo diversi fattori: contraffazione significa innanzitutto rischi per l’incolumità e la salute di chi acquista, dato che tra l’altro si è addirittura arrivati alla contraffazione di prodotti farmaceutici. Ci sono poi da considerare le conseguenze di natura sociale, come il lavoro nero indotto da questo mercato parallelo e la mancanza di copertura dai rischi per i lavoratori impiegati nella produzione dei ‘falsi’. E c’è un rischio di natura ambientale, dato che i rifiuti generati da chi riproduce marchi contraffatti non vengono smaltiti in modo corretto, dovendo essere occultati. Infine c’è un danno sull’identità dei territori e sulla loro promozione: pensiamo per esempio ai falsi presepi di Capodimonte, o al falso Parmigiano Reggiano, la cui diffusione intacca la fama di qualità dei prodotti originali, a danno dei territori di produzione”.
Tutto questo, oltre a rappresentare un danno, “genera a sua volta ulteriori spese a carico della collettività: dalle attività di contrasto delle forze dell’ordine e ai costi del sistema sanitario per i danni alla salute causati da questi prodotti”.
Ecco perché, secondo Pighi, “la prevenzione va potenziata a monte, con la sensibilizzazione dei cittadini e la promozione di iniziative come quella portata avanti dall’Anci e da 27 città che hanno già aderito al progetto anticontraffazione”. Al contempo però, ribadisce il delegato Anci, “è necessario un intervento a livello centrale affinché la materia del contrasto ai falsi venga normata per legge, stabilendo le diverse funzioni assegnate ai livelli di governo e coinvolgendo le polizie locali”. (mv)