- Luglio 4, 2013
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Made in Italy – Montepara (Anci Res Tipica): “Sistema faccia quadrato, aiuti mirati per tutelare i nostri marchi”
Per contrastare la fuga dei marchi del nostro agroalimentare, “politici, amministratori e conf...Per contrastare la fuga dei marchi del nostro agroalimentare, “politici, amministratori e confederazioni di categoria devono capire la necessità di fare sistema”. Ma se da un lato “i giovani agricoltori devono aprirsi al mercato, dall’altro il sistema istituzionale deve fare di più, creando condizioni di fiscali di vantaggio e tutelando al meglio i nostri marchi sui mercati internazionali”. Lo afferma Fabrizio Montepara, Presidente dell’Associazione Res Tipica, commentando uno studio diffuso oggi dalla Coldiretti, secondo cui dall’inizio della crisi sono passate in mani straniere marchi storici dell’agroalimentare italiano, per un fatturato di almeno 10 miliardi di euro.
Per il presidente della rete, che Anci ed associazioni delle Città di identità hanno costruito per promuovere il patrimonio enogastronomico, ambientale, culturale e turistico dei Comuni, “l’allarme lanciato dalla Coldiretti deve essere un monito a fare quadrato intorno al sistema dell’agroalimentare”, con l’obiettivo di “fronteggiare le offerte che arrivano dall’estero”, invertendo la china, così “da tornare protagonisti sui mercati internazionali”.
Quale la strada indicata da Montepara, rispetto ad un processo che, secondo Coldiretti, potrebbe portare a breve al trasferimento all’estero persino degli stabilimenti? Per prima cosa “bisogna puntare sulla formazione dei nostri giovani agricoltori che devono pensare in un’ottica di mercato globale. Ma accanto a questo – sottolinea – si devono creare condizioni fiscali di vantaggio ed investire risorse maggiori per aiutare i piccoli produttori a contrastare l’azione delle multinazionali”.
E poi il marchio italiano deve essere maggiormente tutelato, così come avviene in altri paesi europei. “Quando il nostro produttore va all’estero – denuncia Montepara – si ha l’impressione che venga lasciato da solo. Il prodotto italiano va salvaguardato di più, ad iniziare dalla sua tracciabilità, così da impedire che si utilizzi il brand italiano per prodotti che non hanno nulla a che vedere con il nostro Paese”, conclude il responsabile di Res Tipica. (gp)