• Settembre 24, 2024
di Giuseppe Pellicanò

Sviluppo locale

Locatelli: “Agricoltura fattore di sviluppo territori, servono politiche con i Comuni protagonisti”

Il vicepresidente Anci e delegato ad Agricoltura e promozione delle tipicità, è intervenuto a un convegno nell’ambito del G7 Agricoltura e Pesca di Siracusa. “Disponibili al confronto e al dialogo con l’obiettivo di accrescerne finalmente la consapevolezza”
Locatelli: “Agricoltura fattore di sviluppo territori, servono politiche con i Comuni protagonisti”

“Il comparto agricolo, così come quello della pesca, rappresenta un settore strategico per i Comuni e un fattore centrale nello sviluppo di vaste aree del Paese, sia per la produzione di alimenti identificativi che per i territori più colpiti dall’abbandono delle superfici agricole e dallo spopolamento. Inoltre, una produzione agricola e ittica sostenibile costituisce per i Comuni una garanzia di tutela della biodiversità e di contrasto alla minaccia di dissesto idrogeologico e di persistenza di specifiche competenze e tecniche di lavorazioni del prodotto, con un positivo impatto sull’attrattività dei territori. Per questo come Anci ribadiamo la nostra piena disponibilità al confronto e al dialogo con l’obiettivo di accrescere finalmente la consapevolezza rispetto alle tematiche affrontate, tanto nei territori quanto nei luoghi istituzionali”. Lo ha affermato il vicepresidente Anci Stefano Locatelli che, come delegato ad Agricoltura e promozione delle tipicità, è intervenuto ad un convegno sul futuro dell’Agricoltura europea, nell’ambito del G7 Agricoltura e Pesca di Siracusa.
Locatelli ha ricordato come “le economie agricola e ittica si impongono come asset discriminanti per i nostri territori, coagulando un insieme delle risorse basate sulle specifiche località, focalizzate intorno al sistema di produzione e trasformazione dei prodotti agroalimentari, e comprendendo le risorse ambientali e paesaggistiche legate alle produzioni, al sistema delle aziende, alle strategie insediative, al patrimonio di pratiche fortemente identitarie”
E’ la ragione per cui, secondo il vicepresidente Anci, “l’attivazione di azioni di rafforzamento e coordinamento, dalla elevata capacità sinergica e progettuale, tra molteplici filiere deve diventare obiettivo strategico delle politiche nazionali e a cascata degli investimenti locali. Filiere attraverso cui – ha evidenziato – si articola la cosiddetta ‘Italia minore’ che compone lo scheletro produttivo e culturale del Paese e rappresenta la maggioranza del suo territorio con il 60% della superfice e oltre 4000 Comuni”.
In questo contesto, per il vicepresidente Anci, i Comuni devono agire da protagonisti su diversi versanti. Innanzitutto, “nell’adozione sistemica di una filosofia di agricoltura di prossimità, integrata e sostenibile e nella standardizzazione di criteri di qualità per i consumatori, di tutela ambientale e di un adeguato riconoscimento del lavoro agricolo”. Ed ancora “nel sostegno al fenomeno incrementale del ‘ritorno alla campagna’ da parte di giovani agricoltori under25 e donne, attraverso investimenti in competenze e formazione così verso nuove forme di governance, sinergie produttive, commerciali e promozionali tra aziende territoriali”. Infine, altrettanto importante è “l’azione delle amministrazioni locali nella promozione di comportamenti alimentari più sani e all’acceso a cibo di qualità anche come fattore di inclusione sociale di soggetti fragili, anche a partire dall’uso di prodotti di prossimità nelle mense scolastiche o ‘comunitarie’, ha concluso Locatelli.