- Maggio 9, 2019
#educazioneallacittadinanza
L’importanza della proposta di legge nelle parole degli amministratori
Giachi: “Fondamentale introdurre nella legge il concetto di “educazione alla cittadinanza” perché l’obiettivo della proposta di legge è quello di formare i cittadini e le cittadine responsabili e attivi. Le dichiarazioni di Marilena Pillati, Luciano Betteto, Marianna Pavesi e Maria Grazia Sassi
“Il testo approdato in Senato è un risultato bipartisan che ci rende orgogliosi anche perché ha recepito diverse questioni contenute nella nostra proposta di iniziativa popolare che, non bisogna dimenticare, attraverso la mobilitazione di centinaia di Sindaci di tutta Italia è riuscita in breve tempo a raggiungere 100 mila firme di cittadini e cittadine”. Così Cristina Giachi, presidente della Commissione Istruzione Anci in merito al testo di legge approvato negli scorsi giorni alla Camera e che istituisce l’insegnamento dell’educazione civica come materia obbligatoria, con tanto di voto in pagella e valutazione finale, nella scuola primaria e secondaria.
“Resta per noi fondamentale, però, introdurre nella legge il concetto di “educazione alla cittadinanza” piuttosto che di “educazione civica” – sottolinea Giachi – perché l’obiettivo della proposta di legge è quello di formare i cittadini e le cittadine responsabili e attivi. Rinnoveremo inoltre la richiesta di istituire presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, una Commissione ad hoc per la definizione delle Linee guida per l’insegnamento. Questo, lo ribadiremo nel corso dei lavori parlamentari in Senato”.
“Le parole hanno un valore – evidenzia Marilena Pillati, vice sindaca di Bologna – pertanto ritengo che i contenuti del testo di legge debbano essere ricondotti a quell’idea di educazione alla cittadinanza, così come indicato nella proposta di legge di iniziativa popolare. Del resto l’educazione civica introdotta nel 1958, è stata sostituita in anni più recenti dall’insegnamento “Cittadinanza e costituzione” proprio per sottolineare la volontà di dare ai nostri ragazzi competenze di cittadinanza in una accezione più ampia per aiutarli ad essere individui realizzati nella società.”
“Bisogna dare corpo al concetto di educazione alla cittadinanza che sta assumendo grande importanza anche a livello europeo”, sostiene Maria Grazia Sassi, assessore alla Cultura e Rapporti Esterni del Comune di Casnate con Bernate.
“La proposta di iniziativa popolare presentata dall’Anci – continua Sassi – è la summa dell’entusiasmo di tante cittadine e cittadini che desiderano avviare un percorso condiviso, tra scuola e territori, per favorire la partecipazione civica e l’inclusione sociale per la crescita delle nostre comunità”.
La peculiarità dell’educazione alla cittadinanza è, infatti, la “trasversalità alle discipline scolastiche, alle attività svolte in collaborazione con il terzo settore e con l’associazionismo della città e veramente – puntualizza Marianna Pavesi assessora alla pubblica istruzione del Comune Mantova – non può trovare in una sola ora settimanale un contenitore, senza peraltro un regolamento per il suo svolgimento”. Sinergia e non singole iniziative è l’auspicio dell’assessora Pavesi che si augura “venga realizzato in tempi brevi, diventa strategico per il futuro del nostro paese”.
Dello stesso avviso è Luciano Betteto, sindaco del Comune di Salzano, tra gli enti più attivi nella raccolta firme per la proposta di legge, che “in questi tempi in cui sembra si sia perso il senso civico”, si augura che “l’inserimento dell’educazione alla cittadinanza possa aiutare le nuove generazioni a comprenderne il significato e a metterlo in atto”.