• Ottobre 24, 2016
di anci_admin

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Libri – Avvistamenti, Un campus dentro il ghetto

La cultura si afferma sempre più come il principale strumento di riqualificazione urbana. E d...

La cultura si afferma sempre più come il principale strumento di riqualificazione urbana. E dentro la cultura continua ad avere una posizione centrale l’umanesimo del Vecchio Continente. Si inaugura oggi ad Harlem, New York, in una area dismessa – già sede della fabbrica automobilistica Studebaker e della Centrale del latte – , il nuovo  prestigioso campus urbano  progettato da Renzo Piano. L’università ospita subito una facoltà di neuroscienze, e poi nel futuro prossimo  una facoltà di relazioni internazionali diretta da Joseph Stiglitz e  The earth institut. Il campus dista un tiro di schioppo dall Columbia University, di cui è una specie di propaggine, ma a differenza di questa non ha mura!  Un elemento dirompente se pensiamo che  è collocato in un’area che fino a un paio di decennio  e le auto della polizia fa  costituiva  il ghetto afroamericano, una zona ad alto tasso di criminalità dove neppure i taxi si avventuravano. L’assenza di mura ha un particolare significato simbolico  perché rinvia a un luogo ove si formeranno le élite del futuro, non più autoreferenziali e anzi aperte al corpo della società. Inoltre Renzo Piano, in una conversazione con Federico Rampini (“Repubblica” del 22/10/2016) sottolinea la propria vocazione umanistica –  i suoi edifici sembrano una fabbrica bianca, luminosa  –  ,  che si traduce in una idea di bellezza capace di riunificare arte e scienza,  Europa e Stati Uniti, ispirata alla utopia urbana di una fabbrica che produca conoscenza. (flp)