- Settembre 29, 2017
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Libri – Avvistamenti, premio Procida Isola di Arturo Elsa Morante: libri audaci e popolari
Alla presenza del sindaco Dino Ambrosino e dell’assessore alla Cultura Nico ...Alla presenza del sindaco Dino Ambrosino e dell’assessore alla Cultura Nico Granito, e davanti alla sala gremita della chiesa di Santa Margherita Nuova a Terra Murata, si è svolta sabato scorso la cerimonia di premiazione del Premio Procida Isola di Arturo Elsa Morante. Si tratta della 30esima edizione, e del 60esimo anniversario della pubblicazione dell’Isola di Arturo. Le due terne dei finalisti erano così composte, Per la sezione narrativa Livi Roberto, La terra si muove (Marcos y Marcos); Bajani Andrea, Un bene al mondo (Einaudi); Nucci Matteo, E’ giusto obbedire alla notte (Ponte alle Grazie); per la sezione mare Mario Genco, Gente di mare. Vol. 1 Dal Mediterraneo all’Oceano (Torri del Vento, 2016); Pietro Grossi, Il passaggio (Feltrinelli, 2016); Luca Lo Basso, Gente di bordo. La vita quotidiana dei marittimi genovesi (Carocci, 2016); Alessandro Vanoli, L’ignoto davanti a noi. Sognare terre lontane (Il Mulino, 2017). Designati autori vincitori – da parte di una giuria tecnica e di una giuria popolare – sono stati rispettivamente Roberto Livi e Pietro Grossi.
Ora, di premi letterari il nostro paese ne ha tantissimi – così come di festival letterari – , e certo tutti meritori. Un dato questo che sembra confliggere con i dati sulla lettura, che vedono l’Italia desolatamente agli ultimi posti in Europa: i lettori forti, quelli che leggono 12 libri l’anno o più sono da noi appena un 6 % scarso! Auguriamoci almeno che fiere e saloni del libro, rassegne e premi letterari possano consolidare questo dato, benché minimale, ed evitare ulteriori flessioni. Ma torniamo al premio di Procida e in particolare alla sezione narrativa. L’impressione è che si intendano premiare, nello spirito di Elsa Morante, cui il premio si intitola, libri che siano insieme popolari e originali. La sfida della letteratura, che oggi deve confrontarsi con nuovi linguaggi (specie visivi) e con concorrenti agguerriti, è proprio questa: provare a coniugare qualità dello stile e dimensione comunicativa, ricerca espressiva e capacità di intrattenimento (il romanzo nasce storicamente come genere di intrattenimento). Sapendo che la letteratura è in sé “sovversiva” poiché contesta l’ovvietà dei punti di vista, la pigrizia dei cliché, il conformismo del senso comune, e sempre reinventa la realtà catturandone attraverso un linguaggio personale la verità più segreta. (flp)