- Luglio 21, 2017
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Libri – Avvistamenti, Parigi è un desiderio
Si moltiplicano le guide turistiche, e anzi quelle più appetibili sono le guide un po&r...Si moltiplicano le guide turistiche, e anzi quelle più appetibili sono le guide un po’ eccentriche, personali, letterarie. Parigi è un desiderio (Ponte alle Grazie) di Andrea Inglese è molte cose, oltre ad essere una guida: è un saggio, una autobiografia, un romanzo, la esplorazione di tutto l’immaginario culturale che si è raccolto intorno alla capitale francese (libri, film, immagini…). Il protagonista è un intellettuale italiano in fuga da Milano, che vive di lavori temporanei e precari, respinto dall’università (dove ormai l’offerta supera largamente la domanda, la capacità da parte dell’istituzione di assorbire tanti valenti candidati), che gira per Parigi come un flaneur, mescolando lo sguardo eccentrico, straniante di un poeta con lo sguardo laterale di un vagabondo, di uno che vive ai margini; poi si sposa con Hélene e ha una figlia, la prima cosa davvero reale e irreversibile della sua esistenza. Con lui ripercorriamo alcuni luoghi parigini topici, come la Torre Eiffel, quasi “scalata” con degli amici. Interessante l’elogio che vi fa della “noncuranza”, attribuita a Jean-Paul Belmondo protagonista di “Fino all’ultimo respiro” di Godard: non tanto indifferenza o menefreghismo quanto una specie di tranquillità incosciente di fronte ai pericoli della vita, una serenità stoica, “uno stato infantile vissuto da un uomo adulto”. Insomma: sapendo che non controlliamo quasi nulla, anche se ci illudiamo di farlo, allora tanto vale non angosciarsene. (flp)