• Ottobre 5, 2016
di anci_admin

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Libri – Avvistamenti, le visioni in dissolvenza delle città di Nunzia Palmieri

di Filippo La Porta   Della nuova forma delle città parlava già Calvino nelle C...

di Filippo La Porta
 
Della nuova forma delle città parlava già Calvino nelle Città invisibili, del 1972: “città continue”, informi e labirintiche, con i confini sempre più sfrangiati. Di fronte alle “città continue” si possono assumere due posizioni opposte: la celebrazione acritica dell’informe da parte del postmoderno (che privilegia il “disordine programmato”) e invece il rifiuto in nome della nostalgia per la vecchia forma della città, ordinata ed armonica. Ma può esserci anche una terza via, illuminata da Nunzia Palmieri in Visioni in dissolvenza. Immagini e narrazioni delle nuove città (Quodlibet, pp.143, euro 16), che attraverso una indagine  accurata sulle rappresentazioni letterarie della città – da Manzoni a Gadda, Delfini, Calvino e Pasolini, Testori, Benati – conclude sulla ricerca di Gianni Celati, della seconda metà degli anni ’80. Celati, riallacciandosi a uno spunto delle stesso Calvino ribalta l’immagine tutta negativa dei non-luoghi – il luoghi di transito, senza storia e senza memoria –  di Marc Augé: per lui anche questi luoghi anonimi possono ridiventare all’improvviso familiari e ricchi di significato se vengono animati dall’osservatore onnivoro. Un saggio stimolante, che certo simpatizza con la critica postmoderna al funzionalismo, ai villaggi utopici di Le Corbusier troppo lontani dall’esperienza quotidiana, e infatti “modificati” da chi ci abita. Anche se è difficile non condividere almeno un po’l’amore umanistico di Pasolini per i confini urbani delimitati, per le mura di Orte vecchia, frutto di un lavoro collettivo e non codificato.