• Giugno 28, 2018
di anci_admin

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Libri – Avvistamenti, la Roma di Sabrina Ferilli

Assai suggestivo e ben pensato  il libro Io e Roma (Contrasto, pp.159, euro 24,90),  ...

Assai suggestivo e ben pensato  il libro Io e Roma (Contrasto, pp.159, euro 24,90),  il quale consiste  in  una intervista ampia  a Sabrina Ferilli fatta da Alessandra Mammì, in varie immagini straordinarie della capitale (foto a colori e in bianco e nero di grandi artisti, da Cartier-Bresson a Scianna e Jodice) e in alcune pagine letterarie celebri su di essa.
La Ferilli ricorda che il quartiere Prati, tradizionale quartiere borghese, le faceva paura, specie la strada che portava al Palazzaccio, su cui la nonna commentava che “dopo esser stati lì, si va in prigione”. Ma soprattutto la popolare attrice sottolinea bene come il quartiere sia formato dalla cosistenza degli opposti: una borghesia laica che circonda le mura vaticane, una popolazione residente che scivola fra i turisti e i pellegrini che entrano ed escono dalle pizzerie. L’attrice racconta poi dell’infanzia a Fano dalla famiglia, con la voglia però di tornare continuamente a Roma dalla nonna. Poi Sabrina Ferilli si sofferma sulla sua religiosità, sul culto personale dei santi, in una città piena di cupole, e sulla sua abitudine di entrare spesso a San Pietro da sola, ma senza sentirsi sola.
Ma nel contempo riafferma il suo impegno politico, la sua “partecipazione emotiva a un progetto collettivo. La intervista è inframezzata da vari estratti letterari (Flaiano, Pasolini, La Capria…)e da brani scritti apposta per la pubblicazione, come quello del regista Paolo Virzì, che suona come un divertito e amorevole omaggio alla Ferilli stessa, “un’antica divinità laziale, il cui culto, diffuso nell’Alto Lazio e in Sabina si perde nella notte dei tempi, registrato da cronisti nelle differenti epoche, da Plinio e Virgilio fino a Enzo Biagi e Goffredo Fofi…”. La Ferilli, che riconosce il proprio debito verso Anna Magnani, fa inoltre una osservazione preziosa per le rappresentazioni cinematografiche di Roma: sullo schermo l’hanno raccontata meglio i registi non romani, da Fellini a Sorrentino. (flp)