• Novembre 24, 2017
di anci_admin

Notizie

Libri – Avvistamenti, la mostra di arte contemporanea “Enjoy. L’arte incontra il divertimento”

Dickens diceva di se stesso che era un entertainer, un intrattenitore, lui che è stato uno de...

Dickens diceva di se stesso che era un entertainer, un intrattenitore, lui che è stato uno dei più grandi romanzieri di tutti i tempi. Ma siete proprio convinti che arte e intrattenimento, cultura alta e piacere, siano termini opposti e tra loro incompatibili?  Affrettatevi a essere smentiti e a visitare al  Chiostro del Bramante la originalissima mostra di arte contemporanea ENJOY. L’arte incontra il divertimento (dal 23 settembre 2017 al 25 febbraio 2018) a cura di Danilo Eccher. 
Il Chiostro, diventato museo  di riferimento in ambito nazionale ed internazionale anche dell’arte contemporanea  parte da questi presupposti per la mostra, ispirata dall’idea che l’arte, anche quella ritenuta più “difficile”,  si può vivere in modo diverso e ludico. “La dimensione del piacere, del gioco, del divertimento, dell’eccesso – afferma Danilo Eccher, curatore della mostra – sono sempre state componenti centrali dell’arte; l’arte sprofonda nel dolore ma si nutre di piaceri ed è sempre una danza di contrasti. L’illusione è una trasparenza che deforma la realtà, un’apparenza sottile dove tutto è possibile, suggerendo ora il dubbio dell’enigma, ora il sorriso della sorpresa”.
E  molti lavori sono site specific, pensati e costruiti dagli artisti ospiti proprio per gli ambienti del Chiostro del Bramante la cui organizzazione – che fa capo a DART – aggiunge alla creatività dell’esposizione un notevole sforzo produttivo proponendo opere inedite. In esposizione opere di Alexander Calder, Mat Collishaw, Jean Tinguely, Leandro Erlich, Tony Oursler, Ernesto Neto, Piero Fogliati, Michael Lin, Gino De Dominicis, Erwin Wurm, Hans Op de Beeck, Studio 65, Martin Creed, Ryan Gander, teamLab,   protagonisti del ‘900 storico e del terzo millennio, accomunati  appunto dal divertimento, assunto nell’accezione etimologica della parola: portare altrove, fuori di sé..  
Ecco allora che in Enjoy, dalle sculture leggere di Alexander Calder, lo spettatore può perdersi nel labirinto infinito di specchi di Leandro Erlich per poi immergersi e riemergere dalle installazioni ludico-concettuali di Martin Creed o nei raffinati giochi di luci illusorie di TeamLab che prendono forma e mutano solo a contatto con il pubblico, o essere inseguiti dagli occhi indiscreti e inquietanti di Tony Oursler e trovarsi a contatto con i corpi deformati di Erwin Wurm e così via, di artista in artista, di sala in sala: il Chiostro del Bramante diventerà luogo elettivo di una realtà tutta da scoprire, che esiste in ogni istallazione (alcune di grandissime dimensioni), a una realtà che, tuttavia, può anche non esserci.
 Paul Klee, citato nel catalogo, diceva: “L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è”. Giusto, ma in armonia con la filosofia di questa mostra si potrebbe aggiungere: “L’arte rende visibile proprio ciò che è familiare e nascosto   a ciascuno, e che a volte basta poco – anche una esperienza abbagliante  di piacere –  per scoprirlo”. (flp)