• Marzo 30, 2018
di anci_admin

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Libri – Avvistamenti. Il silenzio del sabato e la Pasqua

E’ certo temeraria l’impresa di Mariantonia Avati (sceneggiatrice) – Il silenzio...

E’ certo temeraria l’impresa di Mariantonia Avati (sceneggiatrice) – Il silenzio del sabato, La nave di Teseo, pp.194, euro 17 – e cioè ricostruire i tre giorni dalla morte di Cristo alla sua resurrezione in ciò che Maria compie. Il “silenzio del sabato” fa riferimento al rispetto con cui discepoli e seguaci del Messia hanno scelto di tacere dopo la sua morte, e ignorando la imminente resurrezione, il grande evento escatologico che cambia la storia del mondo. Fin dalle prime pagine l’accento è messo sulla tendenza di Maria a ridere (“una cosa che le veniva facile, perché reprimere la contentezza è ingratitudine” ), e quando ora Glòi sta vicino, il Figlio le dice: “Tu ridi come chi ha capito tutto, sei la sola che non chiede”. Già da tempo lei aveva accettato il fatto che il Figlio he non fosse mai stato suo, che fosse nato dal mondo. Quando muore Maria dice che lei sa che sarà per poco, anche se intanto si prepara ad affrontare “il dolore più acuto”. L’autrice ci fa entrare nei dettagli più intimi, con una solo apparente mancanza di pudore, dato che in ogni riga vi è invece un rispetto profondo, un senso del mistero e del sacro. La madre pensa che ha avuto dentro di sé colui che ha creato tutto, una cosa per lei insostenibile…A un certo punto ricorda che il Figlio voleva che fossero le donne a camminargli davanti: “aveva più tenerezza per le giovani, le vecchie, le sporche come le chiami tu, le serve, che per gli altri?”. Quando alla fine Maria apprende da Maddalena che Lui è risorto comincia a sorridere e poi a ridere “senza provare la vergogna di mostrare la felicità”: così “rise come mai altra donna avrebbe saputo ridere, perché adesso Maria era certa che la sua vita sarebbe stata bellissima”. Dove quello che colpisce è proprio una lettura del cristianesimo come religione non della sofferenza e del sacrificio ma della gioia: oltre la Croce c’è la Resurrezione. (flp)