• Aprile 23, 2018
di anci_admin

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Libri – Avvistamenti, il “segreto” di Roma

Come speso abbiamo visto una città viene rappresentata nel modo più esatto, proprio pe...

Come speso abbiamo visto una città viene rappresentata nel modo più esatto, proprio perché un po’ visionario, nella narrativa In   L’animale notturno (Giunti, pp. 366, euro16)   di Andrea Piva la narrazione, in prima persona, è di uno sceneggiatore calabrese che viene a Roma con l’ansia di “svoltare”. Affitta una casa in centro (al di sopra delle sue possibilità), si getta a capofitto nella “grande bellezza”, tra sesso, droga e riti mondani, però non ce la fa e va in rovina. Allora viene accostato dal Senatore, per giocare a poker online (Texas Holdem) e presto  si arricchisce (25.000 dollari al mese). In una notte folle si siede ubriaco al computer e riesce di nuovo a perdere tutto. Eppure nelle pagine finali riesce a vincere un torneo e si rimette in sella. La parte più bella del romanzo è quella della descrizione di Roma (“livida e spettrale, sembra un cadavere seppellito a metà”).   Diamo qui un esempio, che sembra una variazione sulla nota sindrome di Stendhal (il protagonista è alla ricerca din una casa da affittare nel centro storico)  “Passeggiare per i rioni Puigna e Sant’Eustachio e Parione era sempre cosa grandiosa, non importava quanta orrenda miseria si visitava negli scantinati bui spacciati per graz<iosi èpiedaterra, si sentiva comunque dappertutto il peso morale dell’arte che affollava interni ed esterni di un luogo schiacciato da secoli in forme tragiche e assolute, dove i bernini e i michelangioli avevano lasciato di più che solo le loro opere….”. Poi lui dice di conoscere il “segreto” di Roma : “del resto me l’aveva confidato Goethe un giorno che stavavamo prendendo il tè a via dei Giubbonari, insieme anche a Gogol’ e Cardarelli”. (flp)