• Febbraio 2, 2018
di anci_admin

Notizie

Libri – Avvistamenti, Il labirinto dei nomi d’auto

Sabato al Museo delle Auto della Polizia di Stato si è presentato il volume di Enzo Caffarell...

Sabato al Museo delle Auto della Polizia di Stato si è presentato il volume di Enzo Caffarelli sui Nomi delle automobili (Officina Romana  Società Editrice Romana) davanti una platea gremitissima. Un libro destinato non solo agli specialisti e amanti dei motori. Si può leggere infatti su molteplici piani. Storia dell’industria automobilistica, ma anche del costume e della mentalità nel nostro paese (la “familiare” diventa station-wagon…), viaggio nelle dinastie aziendali, narrazione avvincente sui retroscena spesso imprevedibili di marchi e sigle, e poi labirinto  di segni,  affascinante (involontario) trattato  barocco nel senso di un repertorio di figure retoriche attraverso l’onomastica e l’araldica: alla metonimia (il luogo dove si fabbrica l’auto per il nome)  – Arese, Mirafiori, Maranello – all’ossimoro (una Bianchina nera).
Molti gli aneddoti sull’origine dei nomi: pare che “Giulietta” nacque durante una cena parigina, dove c’erano 8 “romei”(maschi) e appunto un “giulietta” (la moglie del poeta e ingegnere Leonardo Sinisgalli), ma in generale si ripropongono spesso nomi di figlie, mogli, amanti, etc., da Mercedes a Lotus, nomignolo della coniuge del boss. In qualche caso la ricezione del pubblico h modificato il marketing: ad es. la Golf della Volwsvagen, che continuava la serie dei venti (dopo “Pasat”), è stata interpretata pensando allo sport del golf, così l’azienda da allora ha lanciato una linea di sport, da Caddy a Polo. Oggi “tirano” molto i nomi brevi e che alludono direttamente alla tecnologia dell’auto, come la “Volt” della Chevrolet.
Infine. Dal libro apprendiamo che  negli anni ’60 l’Alfa Romeo, anticipando la democrazia diretta della Rete, si inventò un sondaggio per trovare il nome di una macchina (allora bisognava spedire cartoline postali), e alla fine si scelse “Duetto”, per la celebre spider 1600 immortalata dal film “Il laureato”. Recentemente la stessa Alfa ho riproposto l’esperimento, però stavolta il coinvolgimento popolare non ha prodotto alcun risultato. Alla fine il nome è stato scelto unilateralmente  dall’alto: Mito. Il decisionismo ha prevalso, pragmaticamente, su ogni afflato democratico-populista. (flp)