- Settembre 24, 2018
Libri
Avvistamenti, il ’68: seconda (e ultima) puntata
La grande rimozione. Il ’68-’77: frammenti di una storia impossibile (Bordeaux) di Raul Mordenti, allora leader del Collettivo di Lettere e ora professore di critica a Tor Vergata.
Dopo esserci soffermati sul ’68 in occasione della bella mostra romana di Sant’Egidio, segnaliamo adesso uno dei tanti libri usciti su quell’anno formidabile (come è stato chiamato): La grande rimozione. Il ’68-’77: frammenti di una storia impossibile (Bordeaux) di Raul Mordenti, allora leader del Collettivo di Lettere e ora professore di critica a Tor Vergata.
Un libro certo partecipe, “di parte”, ma al tempo stesso onesto, trasparente, ricco di informazioni preziose. Il ’68 si può interpretare su piani diversi, ma non è stato l’anticamera del terrorismo ( e anzi nei primi anni la violenza negli scontri con la polizia era quasi ritualizzata, né ci furono morti come in molti altri paesi ), e neanche solo una “simpatica lotta per la libertà sessuale”, o per la trasformazione del costume (Sartre si liberò per sempre dell’uso della cravatta!). Dalla lettura del saggio si evince la presenza di due anime del Movimento di allora: quella libertaria e gioiosa (assolutamente prevalente) e quella burocratica e – specialmente in seguito – incline a un estetismo della violenza. Da una parte l’umanità, la solidarietà, la speranza, e dall’altra lo strapotere dei cosiddetti servizi d’ordine.
Le pagine più belle sono quelle dedicate agli “scarti”. Chi sono gli scarti? Non solo gli sfruttati ma gli “avanzi”da buttare, gli handicappati, i troppo magri e le troppo grasse, i brutti e le brutte, le persone sole. Non si dà rivoluzione – qualunque cosa si intenda con questo termine, che ha sfumature messianiche e religiose – senza la capacità di dare riscatto agli scarti e ai senza valore.