• Febbraio 16, 2018
di anci_admin

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Libri – Avvistamenti. Guarire dal servizio?

Ci avete mai pensato che molti “servizi”, dentro le nostre città, ci complicano ...

Ci avete mai pensato che molti “servizi”, dentro le nostre città, ci complicano la vita e non fanno altro che aumentare inutilmente la spesa pubblica. Andrebbero forse ripensati.
E’ uscito un curioso libro, o manualetto filosofico o prontuario per la vita quotidiana, che si chiama Guarire senza dottori (Lindau, pp. 185, euro 16) firmato da Alessandro Pertosa e Lucilio Santoni, due pensatori solitari e anticonformisti. Già l’indice è eloquente: Guarire dalla cultura, Guaride dal nord, Guarire dall’identità, Guarire dall’Igiene, Guarire dalla guarigione, etc., etc. e fino a Guarire dalla trasgressione e Guarire dai bisogni. I due autori, che hanno una formazione libertaria, suggeriscono, sul filo del paradosso e forse con un richiamo alla grande satira di Swift, una specie di “arte del vivere” che ci libera da schiavitù e condizionamenti del presente. Soffermiamoci qui solo su due capitoli. “Guarirsi dall’igiene!: oggi c’è la ossessione di lavare dentro e fuori di sé qualcosa di sporco, con ogni genere di sapone, di scrub, di depilazione, di maquillage, di make-up, di restyling, e poi fare piazza pulita di microbi, batteri, acari, germi, muffe, tutto ciò che può ricordarci la nostra provenienza da un mondo antico. Senza badare alla incrostazioni sedimentate nel profondo dell’anima. “Igiene” rimanda a”salvezza” è “arte della salute”, mentre oggi tende solo a esprimere uno status sociale (senza considerare che l’eccessivo uso di disinfettanti seleziona gli agenti patogeni e li rinforza). Prendiamo ora la Guarigione dal servizio: è opinione comune che le piste ciclabili siano al servizio di chi intenda spostarsi in bici e non in auto. Ma in realtà le città sono centrate urbanisticamente sulle auto e le piste ciclabili sono pensate non come alternative all’auto ma solo come spazio ludico da destinare allo svago del dopolavoro. Ciclisti e pedoni, sottratti alla cultura dell’automobile, sono relegati all’interno di un recinto, Mentre chi usa l’auto non viaggia a ritmi sostenuti ma vive la condizione della stasi da ingorgo. Insomma: molti servizi elargiti dalla società industriale non ci liberano da un peso ma ci schiavizzano e ci rendono succubi. (flp)