- Maggio 2, 2017
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Libri – Avvistamenti, Brulicante periferia senza non-luoghi
di Filippo La Porta Dove finisce una città, dove si trovano i suoi confini inv...di Filippo La Porta
Dove finisce una città, dove si trovano i suoi confini invisibili? Ma nella città contemporanea i confini sono diventati molto più sfumati. Centro e periferia, città e campagna si confondono e si intrecciano. Si parla infatti di città-rete, di città-regione, di città-arcipelago. Si moltiplicano i cosiddetti non-luoghi, anonimi, identici ovunque, privi di memoria e di identità. Sappiamo che l’essere umano cerca sempre dei confini, intorno a sé, per riconoscere la realtà, per poter distinguere, per poter costruire dei concetti, per poter pensare. Il confine permette infatti di utilizzare i modelli stessi della mente. Anche per questo all’interno della città immaginaria di Zoe (nelle Città invisibili di Italo Calvino) priva di qualsiasi segno distintivo, di qualsiasi confine, interno ed esterno, si finisce con lo smarrirsi. Prendiamo Roma. I suoi confini coincidono con il Grande Raccordo Anulare? Sì e no. Un romanzo recente (candidato al Premio Strega), E’ giusto obbedire alla notte di Matteo Nucci (Ponte alle Grazie, pp.363, euro 18), si svolge ai margini della città, oltre il Gra, dove il Tevere crea un’ansa prima di correre verso il mare, e dove vive tra baracche, capanne e casupole una umanità brulicante, quasi fuori dal tempo, composta da vecchi pescatori di anguille, immigrati extracomunitari che hanno aperto una trattoria, Rom, emarginati e fuggiaschi, antichi immigrati dall’Abruzzo (la Borgata Petrelli replica un intero villaggio abruzzese, distrutto dal terremoto del 1915). Il paesaggio ha tratti arcaici, ed è popolato da una fauna variegata: nutrie, cani, uccelli, perfino volpi. Non ci sono i non-luoghi, i grandi ipermercati e gli svincoli autostradali. Eppure qui batte il cuore della metropoli. (flp)