- Febbraio 26, 2016
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Legge di Stabilità – Anci Sicilia incontra vertici governo siciliano, Orlando: “Tagliare ai Comuni vuol dire tagliare ai cittadini”
Oltre 150 sindaci hanno incontrato ieri mattina il vertici del Parlamento, del Governo e i Cap...Oltre 150 sindaci hanno incontrato ieri mattina il vertici del Parlamento, del Governo e i Capigruppo parlamentari della Regione Sicilia per discutere della difficilissima situazione finanziaria dei Comuni e per scongiurare i tagli contenuti nella legge di Stabilità 2016, in queste ore in discussione in Aula, che se dovesse essere approvata così come è, finirebbe per determinare il fallimento di numerosi Comuni.
“Ringrazio il presidente Ardizzone, gli Assessori Baccei e Lantieri, i Capigruppo parlamentari e i presidenti della I e della II Commissione Ars che ci hanno auditi e ai quali abbiamo consegnato un documento che conteneva tutte le criticità della legge di Stabilità in discussione in queste ore”: ha dichiarato in una nota Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia.
“Vogliamo renderci conto del fatto che tagliare ai Comuni vuol dire tagliare ai cittadini? Vogliamo capire che i comportamenti antimeridionalisti troppo spesso vanificano la specialità della nostra Regione? – ha aggiunto Orlando -. Noi siamo qui nella nostra veste istituzionale per descrivere una situazione finanziaria dei Comuni al limite del collasso. Dal 2009 ad oggi i trasferimenti ai Comuni sono passati da 930 a 340 milioni di euro e molti Comuni saranno presto costrtti a dichiarare il dissesto”.
Da parte sua il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, nel predere atto che "la curva dei finanziamenti, in questi ultimi anni, ha penalizzato notevolmente i Comuni che hanno visto assottigliarsi i trasferimenti in maniera considerevole" ha rimarcato "il fondamentale ruolo istituzionale dei Comuni" ritenendo che "il taglio dei 115 milioni di euro per investimento previsti in Finanziaria sono una misura insostenibile alla quale dobbiamo trovare insieme una soluzione. Siamo stati i primi ad approvare la legge di riforma delle province- ha aggiunto Ardizzone – e saremo gli ultimi a vararla. Il Governo, infatti ha ritenuto di impugnarla e se noi vogliamo concludere questo percorso dobbiamo o recepire integralmente le osservazioni del Governo o fare ricorso avanti la Corte Costituzionale. Una scelta che dobbiamo fare nel più breve tempo possibile”. (com/ef)