• Maggio 9, 2016
di anci_admin

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Legalità – Quadri confiscati al Comune di Reggio Calabria, il sindaco Falcomatà: “Così realizziamo intuizione di Pio La Torre”

Una collezione di quadri confiscata definitivamente a Gioacchino Campolo, il ‘re dei videopoke...

Una collezione di quadri confiscata definitivamente a Gioacchino Campolo, il ‘re dei videopoker’ che investiva i proventi delle slot machine in dipinti preziosi, è stata assegnata all’amministrazione comunale di Reggio Calabria. Si tratta di 124 dipinti – tra cui tele di De Chirico, Dalì, Modigliani e Ligabue – che sono stati consegnati sabato scorso in occasione dell’inaugurazione del “Palazzo della cultura”, una struttura ospitata nell’ex brefotrofio cittadino ora intitolata al meridionalista reggino Pasquino Crupi.
“Oggi è una giornata importante, perché diamo dimostrazione concreta di quanto si debba e si possa puntare sul riutilizzo dei beni confiscati sotto tutti i punti di vista. I beni sottratti alla criminalità si possono assegnare alle associazioni per progetti di riqualificazione territoriale, si possono riutilizzare per l’emergenza abitativa, oggi anche per fare cultura”, commenta il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, delegato Anci ai beni confiscati.
“Cultura e legalità sono un binomio inscindibile e legare questi momenti, attraverso un percorso di condivisione istituzionale, ci ha consentito – prosegue il sindaco – di fare restare nella Città Metropolitana di Reggio Calabria una collezione, quella della confisca Campolo, che ha quadri di inestimabile valore oggi restituiti alla collettività”.
Per il delegato Anci, con questa operazione “si realizza il senso della legge 50 del 2010 che ha istituito l’Agenzia nazionale per i beni confiscati, e si concretizza la grande intuizione di Pio La Torre di colpire i patrimoni mafiosi. Perché il mafioso – sottolinea Falcomatà – mette in conto il fatto di andare in carcere, non quello che quei beni, frutto di proventi criminali, gli possano essere sottratti”.
Lo stesso sindaco reggino accoglie l’appello del direttore dell’Agenzia dei beni confiscati, Umberto Postiglione, per un suo rafforzamento. “Dobbiamo considerarne l’importanza strategica per il Paese. L’Agenzia va dotata delle risorse umane, professionali ed economiche per continuare a svolgere un lavoro immane ma straordinario come quello della restituzione alla collettività dei beni confiscati”, auspica il delegato Anci.
A margine dell’inaugurazione, il sindaco Falcomatà ha firmato i documenti che attestano la consegna al Comune di 21 immobili da usare per finalità sociali, 19 unità immobiliari, di cui alcune sedi di importanti attività commerciali,  ai fini di lucro con obbligo di utilizzo dei proventi per finalità sociali, e di 24 immobili, alcuni dei quali composti da più unità, per incrementare il patrimonio di edilizia pubblica da destinare alle categorie sociali più svantaggiate. (gp)