• Febbraio 14, 2020
di Angela Gallo

Co-City

Le esperienze delle amministrazioni locali nel governo dei beni comuni urbani

A Torino l'esperienza dei Comuni di Reggio Emilia, Milano, Verona e Torino nella tavola rotonda coordinata dal responsabile area Studi e ricerche di Anci, Paolo Testa nell'ambito dell'incontro dedicato ai risultati del progetto Co-City Torino
Le esperienze delle amministrazioni locali nel governo dei beni comuni urbani

TORINO – Crescono le esperienze dei Comuni italiani che hanno adottato un regolamento per la cura condivisa dei beni comuni urbani e avviato una serie di patti di collaborazione con i cittadini per realizzare interventi innovativi nelle città: dalla cura del verde urbano alla gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata. A Torino l’esperienza dei Comuni di Reggio Emilia, Milano, Verona e Torino nella tavola rotonda coordinata dal responsabile area Studi e ricerche di Anci, Paolo Testa nell’ambito dell’incontro dedicato ai risultati del progetto Co-City Torino.
“Partiamo dai cittadini per costruire luoghi di ascolto e dibattito per sviluppare azioni condivise di trasformazione della città – ha spiegato Giuseppe Baratta del Comune di Verona -. Il regolamento sulla sussidiarietà è uno strumento a disposizione della città per costruire un nuovo modo di governare il territorio”, una governance che “coinvolge la responsabilità civica nella rigenerazione degli spazi”.
In questa direzione – spiega Lorenzo Lipparini, assessore del Comune di Milano – “sono importanti strumenti amministrativi che sappiano interpretare l’innovazione che viene dal basso”.
“Ad oggi siamo la città più grande d’Italia ad aver adottato un Regolamento sull’amministrazione condivisa. E proprio oggi abbiamo firmato l’ultimo dei 40 patti di collaborazione previsti nel quartiere Corvetto attraverso il quale si vuole far rivivere un vecchio mercato”. Prossimo passo? “Stiamo lanciando anche un nuovo progetto: ‘Piazze aperte’ perché aree abbandonate ritornino ad essere luogo di socialità”.
163 progetti realizzati, 14mila persone circa coinvolte e 27 accordi di collaborazione: sono invece i numeri del Comune di Reggio Emilia che ha dato il via ad una serie di laboratori territoriali in cui i cittadini hanno condiviso esigenze, idee e bisogni per migliorare la vita urbana.
“Questo processo ha permesso di ‘educare’ i cittadini alla complessità urbana innovando le prassi amministrative tradizionali”, ha sottolineato
Nicoletta Levi del Comune di Reggio Emilia.
In chiusura dell’ultimo panel di Co-City – prima di passare il testimone al nuovo progetto finanziato dal programma Urban innovative actions (UIA) ToNite – l’assessore del Comune di Torino Marco Giusta ha richiamato l’attenzione sulla necessità di dare sostenibilità economica ai patti di collaborazione nonché strumenti di valutazione degli stessi ma soprattutto l’urgenza di arrivare ad una legge quadro nazionale sui beni comuni.

 


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