- Febbraio 23, 2015
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Lavori pubblici – Anci al Senato: “Ok adozione direttive Ue, ma si punti su norme semplici e partenariato pubblico-privato”
Un giudizio positivo sul recepimento delle direttive Ue, anche perché viene previsto un esp...Un giudizio positivo sul recepimento delle direttive Ue, anche perché viene previsto un esplicito divieto di introdurre livelli di regolazione superiori a quelli minimi richiesti; ma anche alcune richieste di modifica, per quanto riguarda: la semplificazione delle procedure; un nuovo modello organizzativo, che delinei in modo più chiaro il ruolo di regolatore e promotore di best practices dell’Autorità anticorruzione (Anac) e solo in modo residuo quello sanzionatore; la necessità di indicare espressamente il ricorso a procedure telematiche;, ed, infine, quella di puntare decisamente sul modello del parteniarato pubblico- privato in tema di lavori pubblici. E’ la posizione espressa dall’Anci nel corso dell’audizione tenutasi oggi al Senato presso la commissione Lavori pubblici, nell’ambito dell’esame del disegno di legge n. 1678 che delega il governo a recepire alcune direttive europee su appalti e concessioni. A rappresentare il punto di vista dei Comuni (il documento consegnato alla Commissione) una delegazione guidata da Alessandro Bolis, sindaco di Carmignano sul Brenta e delegato Anci a Politiche abitative, urbanistica e lavori pubblici, e composta da alcuni funzionari e tecnici dei Comuni di Roma, Livorno e Carmignano.
L’Anci ha chiesto di adottare criteri direttivi volti alla semplificazione delle fasi delle procedure di affidamento, oggi regolate in modo troppo puntiglioso dall’articolo 11 del Codice dei Contratti. “Tale semplificazione – ha sottolineato Bolis nel suo intervento – deve riguardare anche gli oneri di invio documentale, specie nei confronti di Anac, e deve portare alla creazione di banche dati pubbliche facilmente consultabili”.
I Comuni si augurano anche che “il recepimento delle direttive Ue sia occasione per un deciso superamento delle tradizionali procedure cartacee e per avviare un sistema di comunicazioni con le imprese totalmente telematico. Questo – ha precisato Bolis – soprattutto in relazione alle Centrali Uniche di Committenza, per le quali la direttiva deve prevedere una indicazione perentoria a favore dell’utilizzo delle sole modalità telematiche”.
In merito alle modifiche del modello organizzativo, il delegato Anci ha evidenziato la necessità di un coordinamento “secondo un disegno organico, per le norme che riguardano le Centrali Uniche di committenza, i soggetti aggregatori, le stazioni uniche appaltanti e le loro forme associative. L’Anci – ha ribadito il sindaco di Carmignano – non è contraria all’aggregazione delle stazioni ma chiede che questa sia finalizzata al miglioramento dell’efficienza ed alla professionalizzazione e con comporti nuovi vincoli e rigidità procedurali”. In questo quadro è auspicabile anche il ripensamento del sistema delle Soa, così da valorizzare con sistemi premiali i comportamenti positivi delle imprese.
Altro tema segnalato dai Comuni è quello della necessità di rafforzare la progettazione che risulta elusa dagli attuali criteri direttivi. “Anci ritiene – afferma Bolis – che uno dei motivi principali che hanno determinato gravi inefficienze, sprechi e scarsa trasparenza, risiede proprio nella mediocre progettazione e chiede che questo tema sia centrale nell’ambito del recepimento delle direttive comunitarie".
Infine, l’associazione evidenzia la necessità che il tema del parteniarato pubblico- privato diventi centrale, anche nell’ottica del rilancio del sistema paese. “Il recepimento deve essere l’occasione per valorizzare questo istituto – ha concluso il delegato Anci – a partire dalla denominazione del Codice che l’Anci propone diventi ‘Codice dei Contratti pubblici, delle concessione e dei contratti di parteniarato pubblico- privato’”. (gp)