- Maggio 23, 2024
Politiche giovanili
La staffetta cooperativa e il ricambio generazionale: il workshop ANCI a Bolzano per il Giro-E
Prosegue l’iniziativa di ANCI che si svolge alla partenza delle tappe del Giro-E, nell’ambito del più ampio programma di supporto e finanziamento a favore dei Comuni italiani, a valere sul Fondo Nazionale Politiche Giovanili.Comune dopo Comune, Regione dopo Regione, proseguono i workshop ANCI nelle sedi di partenza di tappa del Giro-E, portando all’attenzione dei partecipanti ogni giorno nuovi temi da affrontare con il pensiero trasversale di “come” coinvolgere i giovani in futuro e creare per loro nuove opportunità.
È questo infatti uno degli obiettivi alla base della serie di workshop ANCI che sta percorrendo Italia, nell’ambito del più ampio programma di supporto e finanziamento a favore dei Comuni italiani, a valere sul Fondo Nazionale Politiche Giovanili.
Lo stesso approccio portato anche a Bolzano, martedì 21 maggio, dove il concetto di “staffetta cooperativa” è stato il punto di partenza per riflessioni sul modello cooperativo per lo sviluppo di comunità, sulle opportunità per i giovani e sul ricambio generazionale nel mondo del lavoro.
L’intervento degli amministratori locali del Comune di Bolzano, dei protagonisti del mondo della cooperazione e di giovani cooperatori sono stati importanti per sviluppare in modo concreto nuovi input che rafforzino il Network tra pubblico e privato per stimolare nuove opportunità per i giovani.
A contestualizzare i temi della giornata, l’intervento di Juri Andriollo, Assessore alle Politiche Sociali, allo Sport e al Tempo libero del Comune di Bolzano: “Bolzano è una città in cui lo sport è molto praticato da giovani e non solo. È anche un territorio che conosce bene la cooperazione, un mondo con cui la nostra amministrazione si interfaccia costantemente sia in termini di sussidiarietà che di promozione. Spingiamo molto sul concetto di coprogettazione perché il mondo della cooperazione è portatore di valori importanti: si è pari e si lavora insieme in una sola direzione, quella del bene comune; il profitto non viene meno, ma viene messo a latere”. Da parte dell’Assessore Andriollo anche una riflessione di carattere generale sul territorio: “La città di Bolzano è molto impegnata sotto il profilo delle politiche sociali e di inclusione dei giovani, e anche il mondo dello sport è inclusione, perché insegna a cadere e rialzarsi insieme. Sono contento anche per la possibilità di raccontare il mondo cooperativo della città, che troviamo nelle politiche sociali ma anche nell’impresa agricola e bancaria, perché vorrei ricordare che il sistema delle Casse rurali è nato qui per poi diffondersi in tutta Italia”.
Concetti ribaditi da Christian Battisti, Assessore a Giovani e Sviluppo di Comunità del Comune di Bolzano: “È sempre importante parlare di giovani e comunità. Noi a Bolzano abbiamo 16 realtà di centri giovanili su tutto il territorio, che aiutano i ragazzi a scuola e nel tempo libero, li seguono per i compiti e danno un significativo contributo sociale alla città. Noi stiamo facendo un lavoro importante per mettere in rete tutte queste realtà e portarne l’esperienza in tutta la città di Bolzano”.
Riguardo il mondo della cooperazione, significative le parole di Monica Devilli, Presidente Coopbund Alto Adige Südtirol, centrale di rappresentanza di enti cooperativi sul territorio altoatesino: “Pensiamo che oggi i valori rappresentati dal modello cooperativo siano fondamentali per lo sviluppo sostenibile della nostra comunità e per le nuove generazioni. Dobbiamo imparare come comunicare con loro per rendere questo modello più attrattivo rispetto ai contesti in cui ha operato negli ultimi 50 anni sul nostro territorio. Abbiamo avviato manifestazioni formative e informative rivolte ai giovani e universitari; pensiamo che sia importante lanciare uno slogan che utilizziamo anche per la nostra prossima iniziativa che si chiama ‘intelligenza generazionale – attrezziamoci per il futuro’. Il nostro territorio rappresenta due gruppi linguistici ed è molto interessante dal punto di vista imprenditoriale. Abbiamo possibilità di farci ispirare sia da esperienze che arrivano dal mondo di lingua tedesca che da quello ‘italiano’”.
A coordinare i diversi interventi qualificati è stato Alex Baldo, Coopbund Alto Adige Südtirol: “Come realtà di rappresentanza di cooperative e di Legacoop nazionale sul territorio, abbiamo portato testimonianze di cooperatori che hanno raccontato la propria esperienza di lavorare per i giovani ‘essendo’ giovani, in ambito audiovisivo, oltre a una coop sociale, Città Azzurra, che agisce in un ambito sempre più delicato per i giovani, specie dopo il periodo del covid, cioè quello del disagio psichico. Abbiamo voluto dimostrare che in cooperativa si può fare bene e ottenere soddisfazioni sia personali che utili per la collettività”.
Il concetto di “staffetta cooperativa”, che descrive il passaggio generazionale all’interno delle cooperative, è diventato anche il titolo di una pubblicazione di Alberto Stenico, ex Presidente Lega delle cooperative provinciale di Bolzano: “Ho sintetizzato la mia esperienza pluridecennale nel mondo cooperativo in questo libro. Ho visto entrare tanti giovani attraverso il principio della ‘Porta aperta’: le cooperative non sono di proprietà privata ma sono società a larga base sociale che devono facilitare la possibilità di poter entrare o uscire dalla compagine con capitali ridotti. Nelle cooperative si passa il testimone da un socio all’altro, non esaurendo il lavoro con la fine dell’attività di un presidente ma contando sul gioco di squadra: proprio come nella staffetta non serve un campione, ma si vince solo se i partecipanti hanno un’intesa reciproca”.
Tra le testimonianze, quella di Umberto Carrescia, Presidente della Cooperativa Città Azzurra di Bolzano, che si occupa da trent’anni di disagio psichico e, da qualche anno, di disturbi del comportamento alimentare: “Oggi nei giovani, specialmente dopo il periodo del covid, vedo il bisogno di un forte sostegno utile a loro per rapportarsi anche a qualche disagio o a forme iniziali di depressione. L’invito che faccio alle fasce giovani che iniziano a essere colpite da disturbi del comportamento alimentare o altri disagi psichici è di rivolgersi ai servizi preposti: ci sono, esistono, non devono essere visti come un momento di stigmatizzazione. Noi lavoriamo tanto per de-istituzionalizzare la malattia mentale, cercare di avvicinare il disagio psichico ai servizi preposti a livello territoriale: in tutta Italia abbiamo servizi – anche eccellenti – che curano la malattia mentale e che affrontano anche il tema del disagio giovanile”.
Una delle esperienze di giovani cooperatori sul territorio è stata descritta da Massimiliano Gianotti, Presidente di Cooperativa 19, impresa cooperativa di produzione e lavoro, nata nel 2011 che si occupa di produzioni audiovisive sviluppando progettualità che possano avere impatti positivi sul territorio comunale, provinciale e regionale: “Nasciamo come una piattaforma di professionalità attive nel settore della creatività e della cultura e cerchiamo di mettere in rete le competenze dei singoli soci per rispondere ai bisogni dei territori in cui agiamo. È un’esperienza formativa e di fiducia: io ho iniziato a collaborare nel 2013 come freelance, sono diventato socio e poco dopo ho preso la presidenza; la Vice è una mia collega coetanea. Da dieci anni abbiamo quindi ricevuto il testimone da altri professionisti più grandi di noi che hanno creduto nelle nostre competenze per gestire la cooperativa. Cerchiamo di portare avanti l’idea di dare spazio ai giovani, introducendoli nella compagine sociale ma anche sostenendone la crescita professionale organizzando workshop, formazione e progetti con risvolti pratici. Molti di loro sono attivi professionalmente sul territorio come freelance o come collaboratori di altri enti e questo ci consente di attivare sinergie e network”.
Altro giovane cooperatore è Thomas Saglia, Vice Presidente della Cooperativa Korabi, una casa di produzione di film e prodotti audiovisivi: “Il sistema cooperativo ci ha aiutati da subito perché abbiamo deciso di unire le nostre competenze nel settore, da regia a produzione, montaggio e fotografia, per formare un nucleo solido in grado di produrre il lavoro che noi stessi decidiamo di crearci, diventando quindi datori di lavoro per noi stessi ma anche per i giovani, facendo così anche da ponte tra la scuola e il mercato audiovisivo in senso stretto. I film e i finanziamenti sono una parte del nostro lavoro, ma ognuno con la propria competenza può sviluppare un indotto che contribuisca a sostenere la cooperativa e che possa creare nuove situazioni virtuose per tutti”.
Anche da Bolzano è partita una tappa del Giro-E a cui ha partecipato un team ANCI, capitanato dall’ex sciatore Giorgio Rocca e composto da Amministratori locali e Ambassador del territorio, che hanno così potuto vivere l’esperienza di percorrere gli ultimi chilometri della tappa del Giro d’Italia.