• Febbraio 24, 2022
di Redazione Anci

Invasione dell'Ucraina

La condanna dei sindaci italiani all’attacco russo in Ucraina

I primi cittadini ribadiscono la necessità di coesione e unità in Europa e condannano l'azione russa nel territorio ucraino. Nel pomeriggio una fiaccolata al Campidoglio
La condanna dei sindaci italiani all’attacco russo in Ucraina

Dura condanna dei sindaci italiani all’attacco della Russia all’Ucraina iniziato nella notte. Su Twitter si alzano le voci di dissenso dei primi cittadini di Firenze, Roma e Torino. Dario Nardella sottolinea come “migliaia di civili siano vittime di un irresponsabile attacco militare russo. Quello che sta facendo Putin – scrive il sindaco di Firenze – è contro ogni logica e principio di umanità”. E in una lettera firmata insieme ai sindaci della Città Metropolitana di Firenze, rivolge un appello a fermare la tragedia che si sta consumando in Ucraina promuovono un presidio aperto a tutti, alle ore 19, in Piazza Resistenza a Scandicci. “C’è sempre lo spazio per una trattativa – si legge nella lettera-appello – se davvero lo si vuole aprire: la risposta non è mai nella guerra, armato, nell’illusione di poter dirigere i conflitti come da una cabina di regia che ci porta sullo schermo un terribile spettacolo visto dall’alto, ma senza entrare nella carne, nel cuore, nella mente delle persone”. “Come Sindaci della Città Metropolitana di Firenze – rimarca – ci rivolgiamo alle autorità russe perché sospendano l’invasione dell’Ucraina, un Paese che ha profonde ferite nella sua storia, e i bombardamenti. Tutti si fermino in presenza di gesti di buona volontà e ascolto”.Il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri scrive che “Roma, città di pace, è vicina e solidale al popolo ucraino”, auspicando che “si faccia ogni sforzo possibile per fermare subito questa guerra. In queste ore buie l’Europa e la comunità internazionale siano unite piu’che mai”. Il sindaco ha anche annunciato che il Colosseo sarà illuminato con i colori della bandiera ucraina mentre domani pomeriggio, 25 febbraio, ha indetto una fiaccolata per la pace in solidarietà al popolo ucraino. L’appuntamento sarà alle 18 in Piazza del Campidoglio da cui si partirà con una simbolica marcia per la pace verso il Colosseo.
Per il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo “Oggi è un giorno terribile per l’Ucraina e per tutta l’Europa”. “L’avvio delle operazioni militari e della guerra – scrive sul social – sono notizie che non avremmo mai voluto avere. La comunità internazionale e l’Ue si adoperino per fermare ogni violenza e interrompere l’escalation”. “A nome della città di Napoli – scrive sempre su Twitter il sindaco Gaetano Manfredi – esprimo vicinanza a tutto il popolo ucraino e ferma condanna per l’ingiustificabile attacco della Russia. E’ il momento dell’unità e della coesione in nome dei valori europei di pace e libertà”. Il sindaco di Pesaro e presidente di Ali, Automie Locali Italiane, Matteo Ricci invita i sindaci ad aderire all’iniziata “Per la pace, per l’Ucraina” e mobilitarsi contro l’invasione dell’Ucraina da parte dellaRussia organizzando in ogni Comune un momento dicondanna “contro chi vuole schiacciare uno stato sovrano, con laforza e contro ogni regola del diritto internazionale(…) scendendo in piazza ed organizzando iniziative, presidi, fiaccolate. Un coro unanime a favore della pace per l’Ucraina”. Da Trento il sindaco Franco Ianeselli esprime vicinanza al popolo ucraino auspicando che “l’Unione europea alzi la voce con le sanzioni e con tutti i mezzi diplomatici a disposizione per fermare un’offensiva che rischia di trasformarsi in un massacro”. Anche Matteo Biffoni, sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana, che stasera sarà al presidio in piazza della Resistenza a  Scandicci (Firenze), un’iniziativa voluta da sindaci toscani e Regione, ha rimarcato: “Devono essere intraprese tutte le azioni per  scongiurare una guerra inaccettabile. Quello che sta accadendo alle porte dell’Europa è un passo indietro di 70 anni che non possiamo accettare”.
Da parte sua la sindaca di Ancona, Valeria Mancinelli esprime solidarietà ribadendo come quello che sta accadendo in questo ore al popolo ucraino riguardi il mondo intero: “Voglio esprimere la mia vicinanza alle comunità di origine ucraina da noi presenti, per l’apprensione con cui sicuramente staranno vivendo questo momento. Ma un attacco alla libertà e alla democrazia ci riguarda tutti, il mondo è uno e uno solo. La guerra all’Ucraina avrà ripercussioni devastanti su tutti noi”. Così come il sindaco di Milano, Beppe Sala che commenta: “Di fronte a situazioni così chiare bisogna intervenire, ognuno facendo la sua parte. Credo che, e su questo mi stavo  confrontando con gli altri sindaci, va benissimo che noi si faccia  dichiarazioni a sostegno del popolo ucraino, che si manifesti, ma –  sottolinea il sindaco – bisogna fare qualcosa di più. Lo devono fare  tutti, la politica innanzitutto, il mondo dell’economia, lo dobbiamo fare anche noi”.
Il presidente di Anci Campania, Carlo Marino, nell’auspicare “un  immediato cessate il fuoco” chiede al Governo italiano “di attivarsi  in tutte le sedi internazionali affinché venga assunta ogni iniziativa utile a fermare la guerra in corso e costruire un percorso di  pacificazione per quei territori. Al tempo stesso Anci Campania  esprime la sua più sincera solidarietà al popolo ucraino e vicinanza  alla folta comunità ucraina in Campania per le sofferenze che sta  vivendo in queste ore”.
“Esprimiamo la nostra forte preoccupazione per l’escalation delle operazioni belliche in Ucraina”, ha dichiarato Leoluca Orlando, presidente dell’Anci Sicilia e sindaco di Palermo.
“Confidiamo in un immediato intervento delle organizzazioni umanitarie internazionali che consenta l’accesso e l’assistenza in maniera sicura e senza ostacoli a tutte le persone bisognose – continua Orlando – e ci auguriamo che proseguano, senza sosta, gli sforzi diplomatici per sollecitare il cessate le armi e per scongiurare che lo scontro, appena iniziato, si possa trasformare in un conflitto di grandi dimensioni”.
Si unisce anche la voce del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. “Da Venezia una forte condanna all’attacco della Russia all’Ucraina e preoccupazione per le ricadute economiche sul nostro Paese per le ritorsioni che gli Stati occidentali vorranno fare alla Russia. Energia, turismo, esportazioni: il Governo deve seguire bene questo capitolo”.  Gli fa eco il sindaco di Latina, Damiano Coletta che in un tweet fa sue le parole di Gino Strada: “Credo che la guerra sia una cosa che rappresenta la più grande vergogna dell’umanità. E penso che il cervello umano debba svilupparsi al punto da rifiutare questo strumento sempre e comunque in quanto strumento disumano”.
Un coro di primi cittadini a cui, man mano, si aggiunge anche il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, che su Instagram pubblica una foto con la bandiera della pace esposta sul palazzo comunale. E il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino che annuncia sui suoi canali social l’esposizione della bandiera della pace su tutti i palazzi comunali.
Un chiaro messaggio di condanna e di solidarietà al popolo ucraino viene anche da Anci Emilia Romagna attraverso le voci dei suoi sindaci, tra cui, il sindaco di Reggio Emilia e presidente dell’Anci regionale, Luca Vecchi, il vicepresidente vicario e sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, il sindaco di Noceto, Fabio Fecci e della sindaca di Piacenza, Patrizia Barbieri.
“Abbiamo assistito con grande angoscia e preoccupazione all’inizio di una guerra alle porte dell’Europa. Consideriamo inaccettabile la decisione russa di violare l’integrità e l’autonomia del libero stato sovrano Ucraino aggredendolo militarmente. Esprimiamo pieno sostegno all’azione del Governo italiano, dell’Unione Europea, della NATO e delle Nazioni Unite.  Esprimiamo vicinanza e solidarietà al popolo Ucraino e alle numerose comunità di cittadini di origine Ucraina che vivono, lavorano e risiedono da anni nelle nostre città, e siamo chiaramente preoccupati per il destino di milioni di profughi in fuga, di donne e bambini in particolare che cercheranno necessariamente un rifugio e un’accoglienza all’interno dello spazio europeo. Dai territori, dalle città, può partire un’azione diffusiva di mobilitazione che imponga i principi del rispetto della dignità dei popoli, che rifugga da ogni tentazione belligerante e ritrovi nel dialogo, nel confronto tra le tante diversità, le ragioni della pace.”