• Novembre 20, 2013
di anci_admin

Comunicati Stampa Anci

L.Stabilita’ – Fassino, su service tax serve ancora un miliardo e mezzo da Governo

 ‘’L’attuale meccanismo previsto per l’introduzione della Service tax, ...

 ‘’L’attuale meccanismo previsto per l’introduzione della Service tax, con un’aliquota massima al 2,5 per mille sulla prima casa e all’11,6 per mille sulla seconda, con un miliardo aggiuntivo da parte del Governo, non consente di rispettare l’impegno di garantire ai Comuni, per il prossimo anno, lo stesso introito che si sarebbe ricavato da Imu e Tares nel 2013. Secondo i nostri calcoli mancano all’appello 1,5 miliardi di euro’’. E’ quanto il Presidente dell’ANCI, Piero Fassino, ha reso noto oggi al ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, nel corso di un incontro tra una delegazione dell’ANCI e lo stesso Ministro in via XX Settembre.
‘’Oltre al problema sulla service tax – spiega Fassino al termine dell’incontro – abbiamo esposto ulteriori questioni: innanzitutto l’erogazione dei mancati introiti della seconda rata Imu del 2013, che il Governo deve mettere tempestivamente a disposizione dei Comuni, tenendo conto dell’adeguamento delle aliquote operato da diverse amministrazioni’’. Riguardo il Patto di stabilita’, i Sindaci hanno poi ribadito la richiesta che ‘’non ci siano vincoli di destinazione sugli investimenti che ogni Comune, a seconda delle diverse esigenze, vorra’ operare grazie all’allentamento di un miliardo sui vincoli. Abbiamo chiesto inoltre nuovamente – prosegue Fassino – che venga ridotto l’impatto di questi stessi vincoli sui piccoli Comuni, e che vengano abolite le sanzioni individuali a carico degli amministratori, non previste a titolo individuale per i rappresentanti degli altri livelli di governo’’.
I Comuni chiedono anche ‘’di rivedere i vincoli sull’accensione di nuovi mutui, che attualmente non consentono alla stragrande maggioranza dei Comuni di accedere al credito’’.
Infine i vincoli di bilancio previsti per le societa’ partecipate: ‘’Concordiamo con l’obiettivo del Governo di favorire e promuovere il riequilibrio finanziario di tutte le societa’ pubbliche – conclude il Presidente ANCI – ma l’attuale testo di legge imporrebbe misure giuridicamente non praticabili e finanziariamente insostenibili’’. (mt/mv)