• Dicembre 20, 2013
di anci_admin

Comunicati Stampa Anci

L.Stabilita’ – Fassino scrive a Letta per incontro ‘’su gravissime criticita’ Comuni’’

‘’Un incontro per rappresentare la situazione di gravissima criticita’ che con la ...

‘’Un incontro per rappresentare la situazione di gravissima criticita’ che con la Legge di stabilita’, cosi’ come approvata dal Parlamento, investira’ gli Enti Locali e la loro attivita’’’. E’ questa la richiesta contenuta nella lettera che il Presidente dell’ANCI, Pietro Fassino ha inviato al Presidente del Consiglio Enrico Letta.
In particolare Fassino intende richiamare l’attenzione del Premier sul fatto che la IUC, ‘’cosi’ attualmente come configurata, non consentira’ ai Comuni di beneficiare delle risorse  di cui hanno disposto nel 2013. Infatti la previsione dell’aliquota massima della TASI del 2,5 per mille sulla prima casa, a fronte della precedente aliquota standard dell’IMU al 4 per mille (che molti Comuni avevano assestato al 5), dimezzera’ il gettito sulla prima casa. E peraltro questa secca riduzione non e’ compensata dal prelievo sulle seconde abitazioni, stante che il Parlamento – modificando la proposta del Governo – ha confermato l’aliquota gia’ in vigore del 10,6 per mille. Non solo – sottolinea Fassino – ma, lo stanziamento di 500 milioni per le detrazioni compensa meno del 50% del valore delle detrazioni adottate nel regime precedente che ammontava a piu’ di 1 miliardo’’.
‘’Si determinera’ cosi’ una doppia criticita’: ai Comuni meno risorse e ai cittadini delle fasce deboli meno detrazioni, con la concreta certezza che molti che prima non pagavano ora saranno chiamati a pagare. Tutto cio’ – spiega il Presidente ANCI – non e’ obiettivamente sostenibile e rende impossibile alle nostre Amministrazioni, gia’ provate da anni di tagli, di onorare gli impegni verso i propri cittadini’’.
Dopo aver ricordato che ‘’l’ANCI aveva apprezzato l’impegno assunto dal Governo di non operare nel 2014 riduzioni di risorse  a carico dei nostri bilanci, cosi’ come abbiamo apprezzato l’accoglimento di alcune nostre richieste, tra cui l’allentamento del Patto di Stabilita’’’ Fassino non puo’ non segnalare che ‘’oggi, il taglio di risorse che deriverebbe dall’attuale IUC, rischia di vanificare del tutto quelle positive innovazioni’’.
‘’E’ questa la ragione di un vero sentimento di esasperazione di migliaia di Sindaci che vengono da anni di continue riduzioni dei trasferimenti statali. Migliaia di amministratori – evidenzia – che vivono quotidianamente il crescente disagio sociale che troppo spesso sfocia in protesta contro le Istituzioni e che  espone i Sindaci a rivendicazioni sulle quali non hanno poteri e responsabilita’’’.
‘’I Sindaci – scrive ancora Fassino – hanno piena consapevolezza della difficile situazione economica e sociale del Paese e dell’esigenza di coniugare rigore sul versante della spesa pubblica con un impegno pressante a sostegno della ripresa e dell’occupazione. Ed e’ quello che i nostri Comuni hanno fatto, fornendo un notevole contributo al risanamento dei conti pubblici, come attestano tutte le Istituzioni di controllo della spesa pubblica. Sono queste ragioni che ci sollecitano a chiedere al Governo e al Parlamento un immediato ripensamento attraverso l’adozione, possibilmente nel Consiglio dei Ministri di fine anno, di un decreto legge correttivo, che consenta ai Comuni di non subire quell’insostenibile taglio di risorse, nonche’ di rivalutare la previsione relativa alla cd. mini IMU compensando il monte di risorse pari a circa 350 milioni poste a carico dei contribuenti a gennaio. E’ un obiettivo che puo’ essere conseguito rendendo piu’ flessibili le aliquote IUC su prima e seconda casa, consentendo cosi’ ai Comuni di avere le risorse necessarie, senza gravare sulle finanze pubbliche’’.
Fassino non nasconde a al Premier Letta che ‘’sentimento di grande esasperazione cresce tra i Sindaci perche’ le ragioni esposte in questa lettera sono state da noi ripetutamente illustrate ai diversi esponenti del Governo con cui abbiamo mantenuto una costante interlocuzione. Ogni volta si e’ riconosciuto che le nostre ragioni erano fondate, senza che mai siano poi conseguite adeguate soluzioni. E’ questa la ragione per cui con grande rammarico, l’Ufficio di Presidenza dell’ANCI ha dovuto deliberare la sospensione della partecipazione alle sedi di concertazione istituzionale, sino a quando – conclude il Presidente ANCI – le gravi criticita’ descritte non siano opportunamente corrette’’. (mt/mb)