- Settembre 6, 2013
Politiche sociali e legge 328/2000
Istat – La povertà in Italia nel 2012
L’ISTAT ha diffuso, il 17 luglio 2013, il <a href="https://www.anci.it/wp-content/u...L’ISTAT ha diffuso, il 17 luglio 2013, il Rapporto sulla povertà relativo all’anno 2012.
Secondo l’Istituto, nell’anno passato, il 12,7% delle famiglie (per un totale di 3 milioni 232 mila) è relativamente povero e il 6,8% lo è in termini assoluti (1 milione 725 mila).
Le persone in povertà relativa sono il 15,8% della popolazione (9 milioni 563 mila), quelle in povertà assoluta l’8% (4 milioni 814 mila).
Tra il 2011 e il 2012 aumenta sia l’incidenza di povertà relativa (dal 11,1% al 12,7%) sia quella di povertà assoluta (dal 5,2% al 6,8%), in tutte e tre le ripartizioni territoriali (Nord, Centro, Mezzogiorno).
La soglia di povertà relativa, per una famiglia di due componenti, è pari a 990,88 euro, circa 20 euro in meno di quella del 2011 (-2%).
La soglia di povertà assoluta rappresenta la spesa minima necessaria per acquisire i beni e servizi inseriti nel paniere di povertà assoluta (quei beni e servizi che vengono considerati essenziali per conseguire uno standard di vita minimamente accettabile). La soglia di povertà varia in base alla dimensione della famiglia, alla sua composizione per età, alla ripartizione geografica ed alla dimensione del comune di residenza.
L’incidenza di povertà assoluta aumenta tra le famiglie con tre (dal 4,7% al 6,6%), quattro (dal 5,2% all’8,3%) e cinque o più componenti (dal 12,3% al 17,2%); tra le famiglie composte da coppie con tre o più figli, quelle in povertà assoluta passano dal 10,4% al 16,2%; se si tratta di tre figli minori, dal 10,9% si raggiunge il 17,1%.
Aumenti della povertà assoluta vengono registrati anche nelle famiglie di monogenitori (dal 5,8% al 9,1%) e in quelle con membri aggregati (dal 10,4% al 13,3%).
La percentuale di povertà relativa scende soltanto tra le persone anziane sole (dal 10,1% al 8,67%).(lb)