• Novembre 7, 2016
di anci_admin

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Interviste dalle Città – A Fabriano una cultura che nasce dal basso

A Fabriano, vicini all’epicentro del terremoto, grazie a uno sforzo straordinario degli organi...

A Fabriano, vicini all’epicentro del terremoto, grazie a uno sforzo straordinario degli organizzatori e dei volontari  si è rispettato in pieno il programma del festival “Luogo comune” dedicato alle città, nei giorni 29 e 30 (gli incontri, previsti al teatro Gentile da Fabriano, si sono svolti in una tenda ai giardini pubblici). Nell’occasione abbiamo rivolto alcune domande all’assessore alla Cultura Barbara Pallucca.
La manifestazione “luogo comune” è solo uno dei tanti eventi che si svolgono qui a Fabriano. Non avete puntato, come ad es. Mantova, su un evento unico, verso cui convogliare tutte le energie?
No, la vita culturale di Fabriano, che, lo ricordo, ha 30.000 abitanti, è fittissima e molto articolata. C’è il Palio  di San Giovanni a giugno,  una vera e propria festa medievale, poi il Festival del Corto, poi  a Precicchi, qui vicino, un altro festival dedicato a cinema e TV,  poi l’attività della biblioteca multimediale, inaugurata nel 2013, con incontri, presentazioni di libri, concerti, senza considerare la  ricca Stagione teatrale e la pinacoteca, con importanti dipinti del ‘300 e ‘400, e da poco una collezione di arte moderna e contemporanea donata da Ester Merloni, “La casa di Ester”.
Tutto questo mi fa pensare a una forte domanda  di cultura, di informazione, di aggregazione, che rientra pienamente nella tradizione marchigiana.
Sì, ma qui emerge un dato nuovo, conseguenza di una mutamento sociale. Non abbiamo più davanti a noi l’operaio, che poi era anche mezzadro, ma un soggetto nuovo, un giovane che vuole cultura, che intende usare la cultura per elevarsi, per emanciparsi. Penso a una rete di associazioni culturali che collaborano con noi. A Fabriano la richiesta di cultura viene dal basso.
Spesso si associa la cultura al turismo, anche legittimamente. Però la cultura, anche se puà essere un volano per il turismo, e rivelarsi un investimento redditizio, ha una sua autonomia, ha logiche proprie.
Certo, e infatti a Fabriano c’è il mio assessorato, che è solo per la Cultura, l’Istruzione e le Pari Opportunità, e poi l’assessorato al Turismo. In particolare siamo orgogliosi per essere diventati una delle cinque “città culturali” italiane(designate dall’Unesco, dopo apposita domanda), anzi la prima, nel 2013,  e per quanto le sembri incredibile abbiamo aiutato Roma a diventarlo, nel 2015!
Città creative per quale settore?
Fabriano per l’artigianato e l’arte legata al folklore (si pensi solo alla tradizionale di sapere manifatturiero), Bologna per la musica, Roma per il cinema, Parma per la gastronomia, Torino per il design. (flp)