• Marzo 31, 2017
di anci_admin

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Innovazione urbana – Le esperienze dei comuni italiani a Cocity Torino

“Un processo di co-progettazione che pone al centro nuove forme di collaborazione partecipata ...

“Un processo di co-progettazione che pone al centro nuove forme di collaborazione partecipata e condivisa”. Così Giovanni Ferrerro, dirigente del Comune di Torino, ha descritto il progetto Co-City durante l’evento di presentazione di questa mattina presso Incet Torino.
Tra le azioni previste nell’ambito di Co-City anche la sperimentazione dei patti di collaborazione definiti da Ferrero come: “Strumenti finalizzati alla cura e alla gestione condivisa dei beni comuni che permettono all’amministrazione locale di operare in collaborazione con la cittadinanza attiva”.
Anche Valter Cavallaro, dirigente del servizio rigenerazione urbana e integrazione del comune di Torino, ha sottolineato l’importanza di “agire con procedure di tipo collaborativo, che possano favorire quanto più possibile la partecipazione di tutti i soggetti interessati”. “Anci – ha concluso Cavallaro – sta svolgendo un ruolo fondamentale per esportare l’esperienza torinese a livello nazionale”.
Il dibattito sui commons è proseguito nel pomeriggio con un panel dedicato al confronto tra le esperienze italiane ed europee. Reggio Emilia, Bologna e Milano sono state le protagoniste italiane della tavola rotonda. Nicoletta Levi, dirigente del Comune di Reggio Emilia ha illustrato la strategia del Comune verso un nuovo modello di amministrazione che guarda ai cittadini come alleati nella cura della città. “Il nostro obiettivo è giungere ad una governance partecipata e condivisa che coinvolga cittadini e pubblica amministrazione”. Tra le innovazioni introdotte dal Comune quella della figura dell’architetto di quartiere come mediatore e facilitatore tra amministrazione e cittadini.
Dall’esperienze di Reggio Emilia si è passati poi al caso di Bologna che è stata la prima città a sperimentare il Regolamento sulla gestione condivisa dei beni comuni urbani. “Ad oggi – come ha ricordato Michele D’Alena del Comune di Bologna – siamo a circa 300 patti di collaborazione. Crediamo che i cittadini siano agenti del cambiamento e non un problema da gestire”. Infine, Renato Galliano del Comune di Milano ha illustrato la strategia dell’amministrazione che ha fatto della condivisione il centro della sua azione. “Abbiamo lanciato coworking pubblici e la prima piattaforma di crowdfunding civico per coinvolgere la cittadinanza nel processo di innovazione urbana”. L’evento ha così trasformato la città di Torino in un punto centrale del dibattito italiano ed europeo sui beni comuni e sull’innovazione sociale, coinvolgendo alcuni tra gli interlocutori più attivi sul tema dell’innovazione urbana a livello europeo. (ag/rr)