• Settembre 9, 2013
di anci_admin

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Incentivi fiscali – Corsera, a fine settembre ‘Destinazione Italia’ con piano cessione patrimonio immobiliare

Entro fine settembre sarà presentato il piano “Destinazione Italia” all'interno d...

Entro fine settembre sarà presentato il piano “Destinazione Italia” all’interno del quale, ha annunciato il premier Enrico Letta a Cernobbio, ci sarà un grande pacchetto di dismissioni e incentivazioni per l’attrazione degli investimenti» esteri a valere sul 2014. Lo spiega oggi il Corriere della Sera, che sottolinea come in questa nuova partita la Cassa depositi e prestiti avrà un ruolo centrale, questa volta, in veste compratore, come è stato chiaro, appunto, nel corso della presentazione del nuovo piano della Cdp, incentrato proprio su investimenti che facciano aumentare il Pil.
L’obiettivo è sempre quello di alleggerire il ‘macigno’ del debito pubblico. In primo piano essenzialmente gli immobili, il grande patrimonio che sulla carta vale complessivamente oltre 300 miliardi di euro. La Sgr del Tesoro, che conta su una prima dote di 350 beni per un valore di 1,2 miliardi pronti per essere conferiti dal Demanio, è già al lavoro da settimane. Istituita a maggio dovrebbe essere pienamente operativa entro l’anno. L’obiettivo della Sgr del Tesoro è quello di valorizzare i cespiti per attrarre investimenti anche dall’estero. Considerate le difficoltà del mercato immobiliare, non è escluso il ricorso a forme di valorizzazione anche diverse dalla vendita o dalla cartolarizzazione, come il diritto di superficie o la proprietà non piena. Nel portafoglio della società potrebbero inoltre confluire anche immobili provenienti da altri due canali, quello di ‘Valore Paese’ e quello di ‘Valore Paese dimore’ che punta su immobili che potrebbero essere trasformati a scopi turistici. Ma dal dossier dismissioni non sono al momento escluse anche quelle ‘mobiliari’, come aveva fatto presente il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni a luglio, in occasione della missione del Fondo Monetario Internazionale. Se la quota restante di partecipazione pubblica in Eni e Enel è di fatto considerata strategica, e dunque difficile da dismettere, diverso è il discorso per altri ‘big’ in cui il Tesoro è azionista. E’ il caso delle Ferrovie, delle Poste, ma anche della Rai. Per Fs l’argomento non è tabù tanto che l’ad Mauro Moretti al Meeting di Rimini di fine agosto diceva: ‘Non è ancora stata data alcuna indicazione dal Governo ma nel caso in cui venga data un’indicazione in tal senso, noi siamo pronti per potere affrontare il problema’. Per Poste Italiane non c’è un dibattito in corso ma è da considerare che processi di privatizzazione sono in corso in altri Paesi d’Europa. L’ultimo in ordine di arrivo, per esempio, quello della Royal Mail deciso dal governo britannico. (com/gp)