- Agosto 9, 2013
Notizie
Imu – Il Governo mostra le carte: “Confronto serrato con enti locali per esenzioni, service tax e imposta gestita interamente dai Comuni”
A poche ore dall’incontro Anci-Governo, nel corso del quale il presidente Fassino esortato l&r...A poche ore dall’incontro Anci-Governo, nel corso del quale il presidente Fassino esortato l’esecutivo a “passi concreti sulle urgenze che riguardano la chiusura dei bilanci comunali”, si delinea più chiaramente la strada che lo stesso Esecutivo intende percorrere riguardo la riforma dell’Imu. E’ lo stesso ministro del Tesoro Fabrizio Saccomanni a rendere pubbliche le ipotesi allo studio di via XX Settembre. Nove possibili soluzioni, sulle quali il numero uno del Tesoro esprime anche giudizi di fattibilità. Secondo il Sole24Ore, l’ipotesi più accreditata al momento è quella che prevedrebbe “una riduzione dell’Imu sulle abitazioni principali da realizzare per mano dei Comuni, l’arrivo della service tax, la deducibilità almeno del 50% dell’Imu dal reddito d’impresa e un disincentivo agli immobili sfitti”. Il tutto accompagnato dalla cancellazione dell’acconto Imu 2013 sulla prima casa.
Una strada, quella favorita dall’Economia, che passa innanzitutto dal ripristino dell’Imu come imposta interamente comunale, e pertanto gestita dalle amministrazioni, anche per ciò che riguarderebbe eventuali variazioni di aliquote.
I tempi restano comunque stretti, ma non verrebbe meno neanche in questo contesto “un confronto serrato con gli enti locali”, entro la fine del mese o i primi giorni di settembre, che porti finalmente ad una definizione della nuova imposta. L’Esecutivo, secondo il quotidiano di Confindustria, punterebbe ad allentare per almeno 2 miliardi i vincoli del Patto di stabilità interno, lasciando ai Comuni la possibilità di ridurre o azzerare il prelievo Imu per l’abitazione principale e per le pertinenze.
Con l’Imu gestita dai Comuni potrebbe poi debuttare anche la service tax, ancora una volta affidata ai Comuni per la gestione delle imposte sui rifiuti e sui servizi indivisibili. Restano in piedi infine le ipotesi di ripristinare l’Irpef per gli immobili sfitti (al fine di consentire la deducibilità dell’Imu dai redditi di impresa) e quella di rimodulare verso l’alto il livello di esenzioni per i proprietari di abitazioni principali, con l’obiettivo di raggiungere la totale esenzione per l’80% delle prime case. (mv)