• Luglio 22, 2013
di anci_admin

Interviste

Imu – Fassino al Sole24Ore: “Norme a raffica, serve una strategia”

“Dal dicembre 2011 a oggi sono passati 18 mesi, e i Comuni sono stati investiti da 16 decreti ...

“Dal dicembre 2011 a oggi sono passati 18 mesi, e i Comuni sono stati investiti da 16 decreti che ogni volta sono intervenuti sulla finanza locale e anche sulle regole ordinamentali. Da qui derivano le tante incognite attuali, e per questo abbiamo chiesto come primo atto di istituire subito una sede unica di confronto per riprendere in modo organico l’insieme delle relazioni fra Stato e Comuni”. Piero Fassino è presidente dell’Anci da meno di 20 giorni, ma da due anni abbondanti guida il Comune di Torino e da Palazzo di Città ha visto cadere una dopo l’altra le certezze su cui si deve fondare l’amministrazione di una macchina complessa come quella di un Comune. “Ma il problema – ci tiene a sottolineare – non riguarda i ragionieri ma i cittadini, perché i Comuni non sono centri di spesa ma erogatori di servizi”.
Presidente, i sindaci lamentano i tagli e le difficoltà di gestione, ma la crisi finanziaria riguarda tutti e la riforma dell’Imu è vista da ampi settori come una delle leve per cercare di far ripartire l’economia. Non pensa che sia anche compito dei sindaci farsi carico di questi problemi?
Non c’è dubbio, ma se non si guarda nel merito delle scelte il risultato rischia di essere opposto. Su 100 euro di spesa pubblica, i Comuni ne coprono meno di 15, e ciononostante in questi anni hanno contribuito al risanamento in misura assai più rilevante rispetto agli altri comparti. In questo modo, però, il Patto di stabilità si è trasformato in una prigione, con evidenti effetti recessivi sulle economie locali: se non si interviene su questo nodo la ripresa resta lontana.
Il ministro Delrio, suo predecessore sulla poltrona più alta dell’Anci, ha annunciato la riforma del Patto per l’autunno, nella legge di stabilità, ma nel frattempo l’agenda pone temi più immediati anche per le tasche dei cittadini. A partire dalla Tares, che sembra la regina degli aumenti di quest’anno: che cosa si può fare al riguardo?
Anche qui bisogna ragionare sulla situazione concreta. Il principio di finanziare con il tributo tutto il servizio rifiuti è corretto, ma nell’immediato questo comporta rincari notevoli a carico dei cittadini. Un conto è applicare i principi corretti in una fase espansiva, altra storia è quando si interviene in un momento di grave recessione, mentre si avverte un bisogno urgente di rilanciare i consumi. Il minimo, in questo caso, è pensare a una fase transitoria, che consenta di arrivare alla copertura integrale gradualmente in qualche anno.
E sull’Imu?
Non bisogna fare una battaglia ideologica fra chi è per l’Imu e chi non lo è. L’importante è definire quali sono i tributi di pertinenza dei Comuni: oggi è l’Imu, e in questo caso ai Comuni va data la titolarità piena del tributo. Se invece si vuole superare l’Imu, ci si dica qual è il tributo certo di nostra pertinenza su cui i Comuni devono basare la loro vita. È un problema, questo, che va ben al di là dell’Imu.
In che senso?
Nel senso che molte questioni nascono dal fatto che spesso lo Stato guarda ai Comuni come "controparte", come centri di spesa, mentre i sindaci sono parte del Governo del Paese e devono vedersi attribuite le responsabilità ma anche gli strumenti e le risorse per esercitarle.
Ma in questo Governo, oltre al suo predecessore Delrio, ci sono ministri come Zanonato, ex sindaco di Padova, e De Luca, sindaco di Salerno. Non basta?
Ma infatti il problema non è di questo Governo, e nemmeno di Saccomanni che stimo molto ma si trova nei guai come tutti. Nel corso degli ultimi anni sono stati lesionati i pilastri delle relazioni finanziarie fra Stato e Comuni e anche il quadro degli ordinamenti, e siamo arrivati al punto limite. Ora si va verso il superamento delle Province, la creazione delle Città metropolitane e la gestione associata dei piccoli Comuni, e i sindaci vanno subito coinvolti a pieno titolo in questo processo. Così come chiediamo di essere coinvolti nella riscrittura del Patto e nella ridefinizione della fiscalità del nostro Paese. (com/ef)