• Dicembre 6, 2013
di anci_admin

Interviste

Imu – Fassino a Radio1: “No a nuovo balzello per i cittadini, lo Stato trovi 350/400 milioni per seconda rata

"La stima nostra è tra i 350 e i 400 milioni di euro" . Questa la cifra che il pres...

"La stima nostra è tra i 350 e i 400 milioni di euro" . Questa la cifra che il presidente dell’Anci Piero Fassino, nel corso della trasmissione radiofonica di Radio1 "L’Economia prima di tutto", riconosce come indispensabile per evitare  che gli italiani paghino la ‘mini-Imu’.       
"Crediamo che sia giusto trovare una copertura che eviti di chiedere agli italiani un nuovo balzello", prosegue il primo cittadino di Torino, "considerato che era stato detto che i Comuni avrebbero avuto lo stesso introito, e questo dalla legge di stabilità  oggi è garantito, ma che non sarebbero state richieste risorse ulteriori e contributi aggiuntivi ai cittadini. Nel momento in cui lo  Stato si è impegnato a non chiederne è bene non smentirsi".
In merito all’introduzione delle nuove imposte, Fassino specifica: "Con il passaggio alle nuove imposte i Comuni perdono molti soldi, ad esempio sulla prima casa introietteranno la metà. Far pagare meno tasse ai cittadini è un obiettivo giusto che condividiamo ma non si può far pagare il prezzo ai Comuni. Quindi se si riduce l’aliquota bisogna che lo Stato in altro modo garantisca ai Comuni gli  stessi introiti perché con quelle risorse noi eroghiamo servizi. Per  garantire che i Comuni abbiano con la Tasi lo stesso introito che avrebbero avuto con l’Imu, manca circa 1 miliardo e mezzo".
Fassino ricorda poi che nei 12 anni passati il comparto dei Comuni è "l’istituzione che ha subito i tagli maggiori nelle risorse ed è anche quello che ha fatto ‘ordine in casa’. I dati Istat – aggiunge il presidente Anci – dicono che la spesa statale  è aumentata mentre la spesa dei Comuni è diminuita. Sul totale della  spesa di tutte le istituzioni, ossia la spesa pubblica italiana globale, la spesa dei Comuni è il 7,5% e sul debito totale il debito   dei comuni è il 2,5%. Sono cifre che dicono che il problema principale non siamo noi. Noi conteniamo, i sindaci sono i primi a voler mettere a posto i loro conti e stanno affrontando anche il problema delle municipalizzate, ma è sbagliato continuare a far credere che il problema siamo noi".
"Chiediamo che lo stato finalmente metta ordine nelle sue amministrazioni e chieda alle sue amministrazioni almeno quanto è stato chiesto in questi anni ai sindaci", sottolina ancora Fassino.  
Inoltre, conclude, "chiediamo che si arrivi ad una definizione chiara sulla seconda rata dell’Imu, non facendo pagare ai cittadini nuovi contributi, e chiediamo che si trovino modalità per garantire che i Comuni nel 2014 non perdano gettito rispetto al 2013". (com)