• Giugno 19, 2015
di anci_admin

Comunicati Stampa Anci

Immigrazione – Melini, occorrono Hub e Sprar allargato a tutti i comuni

"Domani ricorre la giornata mondiale del rifugiato, quale occasione migliore per celebrare i fa...

"Domani ricorre la giornata mondiale del rifugiato, quale occasione migliore per celebrare i fatti al posto delle belle parole?". Così Irma Melini, Consigliere comunale a Bari e presidente della Commissione Immigrazione ed accoglienza ANCI.
"Migliaia di bambini, donne e uomini costretti a scappare dalle loro case per raggiungere una speranza di sopravvivenza. I dati sono allarmanti alla stregua della mancata risposta dei Governi dei Paesi dell’Unione europea, Italia inclusa. Ascolto Amministratori comunali e Sindaci preoccupati per le loro comunità perché impreparate ad accogliere tanti richiedenti asilo tutti insieme e tutti concentrati in alcune città o regioni. In una giornata così importante vorrei riflettere su come affronta l’emergenza il nostro Paese. Ecco forse non parleremmo  di emergenza, ma di accoglienza, se riuscissimo a coinvolgere  le migliaia di Comuni presenti in Italia; ovvero, se i nostri ospiti fossero distribuiti omogeneamente su tutto il territorio nazionale, al pari del territorio comunitario’.
‘La prima riflessione – afferma Melini – riguarda proprio il Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati, la rete SPRAR, che istituzionalizza il secondo livello di accoglienza, e che si basa su una rete di enti locali,  con non più di trecento comuni capofila, che oggi immagino dovremmo far diventare migliaia. Per questo i Comuni devono essere realmente tutelati dal Governo e dalle Regioni e devono essere incentivati a rispondere, tutti, a questa richiesta straordinaria di accoglienza. Diversamente, saremmo costretti a decidere di trasformare lo SPRAR da una rete su base volontaria ad una su base obbligatoria. Così, permetteremmo ai territori più esposti di riprendere una vivibilità’.
‘In questa confusione che vede aumentare il numero delle presenze che stazionano in italia in attesa di definire il proprio status giuridico oltre che il numero dei rifugiati che invece non hanno alloggio – rileva – molte  Regioni sono grandi assenti: non aprono le hub di prima accoglienza (neanche una per Regione) lasciando spazio a CIE e CARA; non rivedono i criteri di gestione delle strutture di seconda accoglienza per i minori, non definiscono le strategie locali di accoglienza in accordo con le prefetture. Resta praticamente inascoltata la Conferenza Unificata del 10 luglio 2014, con l’unico risultato che l’emergenza è gestita anche a livello regionale da qualche valoroso Comune, che oggi fa i conti con il disagio provocato dai grandi numeri degli sbarchi’.
‘A ciò si aggiunga – conclude -che le commissioni territoriali non riescono a verificare in tempi celeri le richieste di asilo e il Governo non accenna ad aumentare ulteriormente il numero commissioni preposte alla verifica dei requisiti, oltre che a convocare molti dei tavoli regionali, fino ad ora solo istituiti. Ed a chiudere il quadro c’è il mancato dibattito in Europa sul Regolamento Dublino III che, prima priorità fra tutte, dovrebbe escludere la responsabilità  per lo stato di primo approdo e prevedere il ricongiungimento familiare fra chi arriva e chi già è in un Paese UE. Insomma, credo che davanti ad una stabilizzata emergenza occorra fare scelte diverse per garantire a tutti, ma proprio a tutti il diritto alla sopravvivenza".