- Settembre 1, 2015
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Immigrazione – Decaro a La Repubblica: “Migranti al lavoro per pulire piazze e giardini”
A lanciare, o meglio a rilanciare l’idea, è stato il sindaco di Bari Antonio Decaro dal...A lanciare, o meglio a rilanciare l’idea, è stato il sindaco di Bari Antonio Decaro dalle pagine de La Repubblica: perché non utilizzare i richiedenti asilo, durante il periodo di permanenza nel centro di accoglienza, per dare una mano su base volontaria nella pulizia delle piazze o nella manutenzione dei giardini o delle spiagge cittadini? Intervistato dal quotidiano nell’edizione di sabato scorso, Decaro ha illustrato la sua proposta che è già arrivata sul sul tavolo del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza che si riunisce ogni settimana in Prefettura. L’idea è mutuata da alcuni Comuni del Nord, in particolare Novara ed Udine, dove sono stati istituiti, attraverso un protocollo tra Prefettura e Comune, percorsi formativi di tirocinio volontario e gratuito a favore degli stranieri richiedenti protezione internazionale. A questi percorsi “potranno partecipare i migranti che vorranno nessuno li costringerà ma a titolo gratuito”, ha detto il sindaco barese, anche perché i richiedenti asilo per legge non possono lavorare ed essere retribuiti. Il progetto nelle intenzioni del primo cittadino, che ha già parlato con il questore Antonio De Iesu e con il prefetto Carmela Pagano, è anche un “modo per stemperare il clima di intolleranza verso i migranti, con gli ospiti del Cara che potrebbero dare una mano alla collettività”.
Qualcosa di simile, un’attività volontaria dei profughi a favore della comunità che li accoglie, è quanto già realizzato a Reggio Calabria, altro Comune meridionale fortemente esposto ai flussi migratori negli ultimi mesi. “Nei giorni scorsi i migranti arrivati in riva allo Stretto si sono dedicati alla pulizia di strade e parchi. E’ stato il modo che hanno scelto per dimostrare gratitudine alla città", ha spiegato sempre a La Repubblica Giuseppe Falcomatà, 32 anni, alla guida dell’amministrazione comunale reggina dall’ottobre scorso. “E’ stato un gesto spontaneo in un momento significativo”, sottolinea il giovane sindaco. “A Reggio Calabria, infatti, siamo riusciti finalmente a predisporre un luogo dignitoso per l’accoglienza: con la collaborazione del ministero e grazie alla sinergia con la prefettura e con tutte le forze impegnate nella gestione degli sbarchi abbiamo ristrutturato una vecchia scuola abbandonata nel rione Archi, alla periferia della città”. Falcomatà pone l’accento sul significato di questa iniziativa, che è servita anche a smorzare gli animi rispetto ad una situazione ‘potenzialmente pesante’ sotto il profilo dell’accoglienza. “Reggio vive una situazione di emergenza, con sbarchi avvengono di continuo. Qui c’è un centro di primissima accoglienza: questo significa che gli immigrati dovrebbero solo subire il trattamento sanitario per poi essere trasferiti altrove. In realtà molti vengono lasciati in città. In assenza di strutture, erano stati dirottati nel Palasport, nelle palestre, negli impianti sportivi. E questo stava creando tensione", sottolinea il sindaco reggino. (gp)