• Novembre 29, 2013
di anci_admin

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Immigrazione – Da emergenza continua a servizi sui territori, la sperimentazione Anci su Roma, Milano e Prato

In un momento storico di crisi economica e grave attacco alle risorse per il welfare, è possi...

In un momento storico di crisi economica e grave attacco alle risorse per il welfare, è possibile trasformare gli interventi emergenziali a favore dei migranti in servizi strutturati sul territorio? Sì, se si valorizzano le specificità territoriali, il terzo settore e il ruolo fondamentale delle istituzioni locali, i Comuni. E’ la risposta che, dopo due anni di sperimentazione, ha dato oggi il convegno “Quali servizi per l’integrazione degli immigrati? I Comuni a confronto”, in corso di svolgimento presso Palazzo Marini a Roma.
Il convegno rappresenta l’evento finale del progetto di “Predisposizione di una metodologia di rilevazione dei fabbisogni di intervento per l’integrazione degli immigrati”, promosso dall’Anci nell’ambito dell’“Implementazione del Portale dell’Integrazione e sua gestione sperimentale a livello locale”, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
La sperimentazione ha coinvolto le città di Roma, Milano e Prato, per le loro peculiarità sul fronte dell’accoglienza e dell’impatto migratorio sul tessuto sociale, partendo dal presupposto che prima di definire gli obiettivi dei servizi “era necessario condurre – spiega il responsabile dell’area Welfare dell’Anci, Luca Pacini – una rilevazione dei fabbisogni di intervento sull’integrazione degli immigrati per il miglioramento delle programmazioni territoriali”. Proprio da questa prima fase, realizzata con l’apporto dell’Ismu, è stato poi messo a punto  “un kit metodologico condiviso con il personale delle amministrazioni comunali coinvolte per la rilevazione dei fabbisogni territoriali, comprensivo di una intervista somministrata sia a cittadini immigrati che si sono rivolti ai servizi sia ad operatori degli stessi che li hanno erogati”.
Il risultato, per i Comuni coinvolti, è stato quello di “poter oggi lavorare sul fronte dell’accoglienza non più in un costante regime emergenziale, ma operando un profondo cambiamento organizzativo delle strutture di gestione dei servizi per i migranti”. Il tutto, sottolinea Pacini, “grazie ad un diverso approccio che, contando sul Portale Immigrazione del ministero del Lavoro come catalizzatore, è partito dall’assunto di tanti micro-modelli territoriali di servizi per l’accoglienza, che vanno valorizzati nelle singole peculiarità e messi a regime , con il coinvolgimento primario dei Comuni. Solo così – sostiene l’esponente dell’Anci – è possibile uscire dalla logica di interventi specifici per l’immigrato ed entrare nell’ottica del ‘servizio’, senza naturalmente mettere in secondo piano le specificità”. (mv)