- Settembre 22, 2016
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Immigrazione – Cdr, Bianco presenta Parere su sistema comunitario d’asilo
Il sindaco di Catania e presidente del Consiglio Nazionale Anci, Enzo Bianco, in qualità di c...Il sindaco di Catania e presidente del Consiglio Nazionale Anci, Enzo Bianco, in qualità di capo della delegazione italiana al Comitato delle Regioni, ha presentato oggi ad Oviedo in Spagna – nel corso della riunione Civex del CdR – il suo progetto di parere sulla proposta della Commissione europea di riforma del sistema comune di asilo. Nella stessa occasione, Bianco è stato nominato relatore anche per il parere del CdR sul secondo pacchetto di proposte della Commissione europea sulla riforma del sistema comunitario di asilo.
Nel merito del parere presentato oggi, votato a larghissima maggioranza dalla commissione Civex del CdR, Bianco ha posto l’accento sui punti principali riguardanti il delicato tema dell’accoglienza migranti, primo fra tutti l’intervento tardivo dell’Ue che secondo il sindaco di Catania, ritiene le criticità del sistema legate crisi straordinarie, affrontabili con l’introduzione di misure temporanee e/o correttive. “Siamo di fronte ad una crisi Strutturale – ha detto Bianco – e il numero annuo di domande è triplicato negli ultimi tre anni, dal 2013 al 2015, superando il 1.200.000, cifra nove volte maggiore rispetto al 1985. La gestione dell’emergenza – ha continuato – deve quindi andare di pari passo con l’introduzione di un sistema stabile ed efficiente. Occorre avere il coraggio di affrontare questa crisi con misure altrettanto strutturali e con senso di solidarietà e responsabilità”.
Per questo motivo il capo della delegazione italiana al CdR ha proposto emendamenti per introdurre misure a tutela dei diritti fondamentali della persona e in particolar modo dei minori, nonché per correggere alcuni principi guida della proposta della Commissione, al fine di rafforzare il carattere strutturale dell’intervento e l’efficacia ed equità del sistema nel suo insieme.
Fra le proposte emendative presentate da Bianco ci son la priorità alle preferenze, abilità e storia personale dei richiedenti, sia pure entro un limite contenuto; il mantenimento del criterio del primo paese di arrivo ma come criterio sussidiario; l’abbassamento del limite massimo oltre il quale scatta la ricollocazione al 120% della capacità di accoglienza dello Stato membro (anziché al 150%); l’integrazione dei criteri per la determinazione della capacità di accoglienza aggiungendo al criterio della Commissione, correggendolo percentualmente, un parametro sul numero di arrivi registrati negli ultimi 5 anni; l’abbassamento del “contributo di solidarietà” in modo da renderlo sostenibile ed effettivamente riscuotibile; la limitazione delle possibilità di dichiarare l’inammissibilità delle domande di asilo e di privare i richiedenti dell’assistenza. E, infine, il rafforzamento delle garanzie giurisdizionali”. (com/ef)