• Gennaio 14, 2021
di Francesca Romagnoli

Accadde in città

Il terremoto del Belice, la fragilità di un territorio. Parlano Leoluca Orlando e Nicolo’ Catania

Sono trascorsi 53 anni dal terremoto del Belice: un violento evento sismico nella notte tra il 14 e il 15 gennaio 1968 devastò la Valle del Belice, un pezzo della Sicilia occidentale, un’area compresa tra le province di Palermo, Trapani e Agrigento. Ventuno i Comuni coinvolti, 370 le vittime, un migliaio i feriti e circa 98mila gli sfollati
Il terremoto del Belice, la fragilità di un territorio. Parlano Leoluca Orlando e Nicolo’ Catania

Sono trascorsi 53 anni dal terremoto del Belice: un violento evento sismico nella notte tra il 14 e il 15 gennaio 1968 devastò la Valle del Belice, un pezzo della Sicilia occidentale, un’area compresa tra le province di Palermo, Trapani e Agrigento. Ventuno i Comuni coinvolti, 370 le vittime, un migliaio i feriti e circa 98mila gli sfollati.
Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e Presidente dell’Anci Sicilia così ricorda il dramma del Belice: la parola d’ordine è “memoria, sulla quale dobbiamo interrogarci e interpellarci – precisa  –. Una memoria inquietante per i ritardi e le carenze degli interventi” ma che diventa uno stimolo per avviare la fase di ricostruzione, “a completare un percorso non ancora attuato – continua il primo cittadino – e ad associare la tragedia che ha colpito il paese ad altre tragedie che aspettano ancora il compimento degli interventi”. E Orlando prosegue: “è una tragedia da commemorare, un ricordo per le vittime e per tutta la comunità colpita sul piano economico e materiale”. I segni del sisma sono ancora presenti, e il sindaco conclude con una triste constatazione, perché “non si è fatto tutto ciò che era opportuno e doveroso fare”.

Nicolò Catania, sindaco di Partanna (TP) è anche Coordinatore dei ventuno Comuni della Valle del Belice, una realtà politica costituita nel 1987 per coordinare la ricostruzione fino ad allora caratterizzata da ritardi, sprechi e finanziamenti a goccia da parte dello Stato.
Ma qual è la situazione attuale? “E’ necessario e non più procrastinabile che lo Stato onori l’impegno con i cittadini del Belice”. Secondo Catania sono “piaghe ancora aperte: infrastrutture mancanti, urbanizzazione primaria incompiuta e diritti dei cittadini totalmente disattesi”. Infine una denuncia: “il Governo nazionale, nonostante gli impegni presi, individua l’area del Belice, zona ad alto rischio sismico, per realizzare depositi di scorie radioattive”. E conclude “i sindaci e i cittadini della Valle del Belice continueranno a lottare e a difendere il loro territorio”.