- Ottobre 25, 2023
#Anci2023
Il punto di vista di Edison Next, Conai, A2A, Snam e CDP per il repower italiano
Rileggi e rivedi le azioni delle aziende (Gse, City Green Light, Axpo) per l’autonomia energetica e il dibattito tra Aws, Enel, Safety 21, Invitalia e Acea per le infrastrutture del Paese
Giovanni Brianza Amministratore Delegato Edison Next ha messo in fila i punti cardine che hanno interessato la Pa sotto la spinta di effetti combinati concentrati negli ultimi periodi: la pandemia e il conflitto bellico Russia Ucraina che hanno accelerato la transizione energetica, gli incentivi legati alle politiche green europee e il PNRR, che hanno posto un tema di urgenza temporale e di realizzazione nei tempi, e le infrastrutture pubbliche che necessitano di interventi urgenti a prescindere dal tema della transizione energetica. Per rispondere a queste sfide Edison ritiene che le leve a disposizione della Pa siano in primo luogo le tecnologie, perché non si può pensare di decarbonizzare con un’unica soluzione tecnologica. Bisogna diversificare e costruire percorsi che prevedano un mix di soluzioni ritagliate sulle esigenze di ciascun territorio e che valorizzino le risorse locali.
Brianza ha poi tenuto a sottolineare, in particolare dopo aver ascoltato l’intervento del Ministro dell’ Istruzione e del Merito Valditara, di aver come Edison un importante “focus”: ovvero un nuovo modello per la scuola. Per Brianza, la scuola è uno dei poli intorno a cui ruota la vita della comunità, una delle infrastrutture più capillari sui territori e, nello stesso tempo, una delle infrastrutture che necessita di interventi importanti.
Ignazio Capuano Presidente CONAI è partito dal chiarimento di una connessione che non appare subito evidente e cioè il legame tra il riciclo degli imballaggi e il piano energetico nazionale, presentando alcuni dati importanti: l’Italia è leader in UE per riciclo procapite dei rifiuti di imballaggio e sono già stati superati brillantemente gli obiettivi EU al 2025. Nel solo 2021, è stato avviato a riciclo il 73,3% degli imballaggi immessi sul mercato, cioè 10 milioni e 550mila tonnellate.
Entrando nel merito di questi temi, Capuano ha ricordato come il riciclo sia garanzia di approvvigionamento di materie (prime seconde) in un Paese povero di risorse citando i dati sui 25 anni di gestione CONAI dal Report di sostenibilità. Dal 1998 il numero degli imballaggi avviati a riciclo è triplicato (oltre 10 milioni di tonnellate ogni anno) e 7 imballaggi su 10 oggi hanno una seconda vita evitando il riempimento di 189 nuove discariche di medie dimensioni con 63 milioni di tonnellate di materie risparmiate, pari a 6.300 torri Eiffel o risparmio di energia pari a più di 3 anni di consumi delle famiglie italiane. Ma l’economia circolare non è solo riciclo. Capuano ha inteso dare un secondo indicatore di come l’economia circolare tramite l’ecodesign degli imballaggi possa impattare sul tema dell’energia. Tra i compiti istituzionali di CONAI vi è la promozione della prevenzione dell’impatto ambientale degli imballaggi testimoniata dal Bando CONAI per l’Ecodesign, che premia le soluzioni di imballaggio con un ridotto impatto ambientale.Renato Mazzoncini Amministratore delegato A2A ha ricordato che le città nel mondo rappresentano oltre il 3% del territorio abitato del pianeta e sono anche luoghi di impegno in campo energetico e ambientale. Per Mazzoncini si possono certamente conseguire gli obiettivi ONU 2030 lavorando su mobilità sostenibile e sul consumo degli edifici. Bisogna però affrontare le difficoltà connesse: nel primo caso si è anche abbastanza avanti e le smart cities hanno rivelato soluzioni interessanti, siamo indietro invece nei consumi da diminuire sui singoli edifici, perchè c’è anche un problema culturale da affrontare con i cittadini dei pochi investimenti che vengono fatti in questo campo.
Esiste poi un problema idrico. Secondo Mazzoncini vanno potenziati gli investimenti soprattutto nella manutenzione e nelle tariffe se consideriamo che paradossalmente mettendo a confronto Italia e Germania noi abbiamo costi tariffari inferiori ed un uso di acque molto maggiore. I due parametri sono collegati e dipendenti.
L’invito agli amministratori è cambiare la cultura di approccio ai cantieri, che possono essere un impedimento ma anche un fattore positivo che dimostrano l’impegno ad innovare e risparmiare. E questo è un compito per il futuro di amministrazioni e aziende.
Stefano Venier Amministratore delegato Snam ha introdotto il suo intervento con un termine specifico: cooperazione e non collaborazione. “Noi cerchiamo – ha detto – con i territori una cooperazione ovvero non solo la partecipazione passiva, ma attiva, ovvero una cooperazione alla soluzione dei problemi da cittadini, istituzioni, amministrazioni locali”.
Snam infatti – secondo le parole del suo amministratore delegato – è impegnata in 167 cantieri, di cui 70 del Pnrr e con le sue 100 sedi territoriali su due temi fondamentali: la sicurezza energetica e le capacità energetiche aggiuntive. “Perché abbiamo bisogno di cooperazione? Innanzitutto per ridurre – ha affermato Venier – i tempi procedurali nel rispetto del processo amministrativo; poi per introdurre cambiamenti anche culturali dei progetti perchè un conto è la regolazione tradizionale del gas ed un altro la regolazione di processi innovativi come l’idrogeno o la cattura della Co2”. In questo settore delle innovazioni le regole per certi versi vanno ancora disegnate e bisogna trovare percorsi per il futuro che Snam ed Anci possono studiare insieme. In ultimo l’amministratore delegato di Snam ha insistito su una cultura delle aziende che lavorano sul territorio di proporsi come soggetti che sanno “restituire” valore al territorio con opere innovative, rigenerando le aree urbane e rendendole più sicure di prima degli interventi.
Per Dario Scannapieco – Amministratore delegato Cassa Depositi e Prestiti il Pnrr non è una delle sfide del nostro Paese ma “la” sfida, che abbiamo di fronte come sistema Italia se non vogliamo, al termine del Pnrr tornare ai tassi di crescita precedenti.
L’Ad di Cdp ha posto l’accento sul fatto che il Pnrr non è semplicemente una fonte finanziaria ma un obbligo a fare riforme, a cambiare anche culturalmente il modo di fare procedura e le modalità progettuali.
In questo senso Cdp vuole offrire agli amministratori locali soprattutto un servizio in questo campo che aiuti a costruire professionalità nella progettazione. Ci sono tanti progetti, nei e con i Comuni italiani. Cdp è da 153 anni impegnata sui territori. Scannapieco ha posto l’accento soprattutto sui piani di rigenerazione urbana che governano la transizione alle città del domani, restituendo all’ uso comune dei cittadini aree urbane che sono lontane, degradate, oppure abbandonate. Per questo Cdp pone molta attenzione ai progetti di social housing e di senior housing, considerando la presenza di una società italiana che sta allungando i tempi di invecchiamento, ed anche student house, per rispondere alle richieste legittime degli studenti universitari e colmare una lacuna esistente da tempo. Cdp per Scannapieco ha anche un impegno specifico da offrire ai territori con prodotti finanziari “green” – grazie ai bassi tassi offerti dalla BEI – ma ha insistito, concludendo il suo intervento, su una nuova progettualità che ritiene davvero il punto di svolta e di connessione tra istituzioni economiche come Cdp e i territori per arrivare, attraverso di loro, ai cittadini.
Rileggi e rivedi gli interventi delle aziende (Gse, City Green Light, Axpo) per l’autonomia energetica e il dibattito tra Aws, Enel, Safety 21, Invitalia e Acea per le infrastrutture del Paese