- Marzo 21, 2018
Top News
Il presidente Anci: “Rappresentiamo lo Stato che non ha paura, le mafie non possono vincere”
“Con grande calore la mia Puglia accoglie le migliaia di persone arrivate qui oggi da tutta It...
“Con grande calore la mia Puglia accoglie le migliaia di persone arrivate qui oggi da tutta Italia per dire no alla mafia, no alle intimidazioni, no alla paura. Qui tutti insieme stiamo rappresentando lo Stato che non ha paura, lo Stato che vuole andare fino in fondo nel ricordo e perseguendo la giustizia”. Lo ha detto Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci partecipando a Foggia alla manifestazione per la XXIII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera. Il capoluogo dauno è stato scelto come piazza principale per stare vicino a chi, in Puglia, come in altre Regioni, non si rassegna alla violenza mafiosa, alla corruzione e agli abusi di potere. (guarda la gallery)
“Da presidente dell’Anci, da rappresentante degli ottomila Comuni italiani – ha continuato Decaro – voglio ricordare tutti gli amministratori pubblici che nel 2017 sono stati vittime di intimidazioni o attentati. Sono amministratori che spesso operano in Comuni piccoli o piccolissimi e per questo rischiano che il loro appello allo Stato non venga ascoltato. La mia presenza qui oggi è anche per loro, per i sindaci e gli amministratori pubblici che sono quotidianamente in prima linea nella lotta alla mafia e vicini ai loro concittadini, familiari delle vittime di mafie. Se siamo qui oggi, e se siamo in tanti – conclude il presidente dell’Anci – le mafie non possono vincere. La lotta è lunga e dura ma siamo di più noi, siamo molti di più”.
Accanto a Decaro il sindaco di Foggia Franco Landella che ha sottolineato la presenza di un folto gruppo di amministratori pugliesi alla marcia, malgrado la pioggia insistente.
La giornata promossa da Libera ha avuto moltissime adesioni in ogni parte del Paese. Partendo dalla Sicilia, a Catania, con il corteo da piazza della Repubblica, guidato da 150 familiari delle vittime innocenti delle mafie, seguiti dai sindaci con i gonfaloni, dalle autorità militari ed ecclesiastiche, dagli studenti e dai rappresentanti delle associazioni di volontariato. A Palermo si sono radunati oltre 400 studenti che hanno assistito alla proiezione del docufilm dell’Ansa "L’eredità di Falcone e Borsellino”: il documentario racconta le tappe salienti delle vite parallele dei due magistrati, dall’infanzia a piazza Magione, nel quartiere Kalsa, fino all’ingresso in magistratura e alle stragi del 1992, in cui rimasero uccisi con le loro scorte, e la ribellione della società civile che ne seguì. Anche a Ragusa e nella sua provincia ci si è preparati con numerosi appuntamenti. Come il presidio in memoria di Lea Garofalo, uccisa dalla mafia, e di Saveria Antiochi, che ha lottato per la giustizia e la verità, celebrate su iniziativa di Libera Modica l’8 marzo.
Particolare l’iniziativa promossa dal Comune di Reggio Calabria: il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà, in un video diffuso sui social, realizzato con gli assessori e i consiglieri della sua maggioranza, ha ricordato il lungo elenco dei nomi delle vittime della criminalità organizzata nella sua regione. Una marcia da Pompei a Scafati ha celebrato la giornata in Campania, in nome “dell’impegno quotidiano di tante e tanti che non si rassegnano”.
Importanti le adesioni anche di molte amministrazioni comunali del Nord. A Montebelluna è stato organizzato un evento al quale partecipa Pasquale Borsellino, che ha perso il padre e il fratello, uccisi nel 1992 per aver tentato di opporsi alla mafia. Parma è stata invece scelta come centro della manifestazione regionale in Emilia Romagna. “I tanti appuntamenti di approfondimento che ci hanno accompagnato verso la manifestazione del 21 marzo – ha evidenziato il sindaco Federico Pizzarotti – hanno messo in luce quanto sia necessario riflettere su queste tematiche. Ospitare nella nostra città la celebrazione è un grande onore”. (gp)
Alcune delle altre iniziative organizzate nei Comuni.