• Luglio 14, 2015
di anci_admin

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Il presidente Anci: “Cultura non è lusso, territori con offerta strutturata attraggono investimenti”

“Nell’era della globalizzazione la competizione non è più tra sole imprese...
Il presidente Anci: “Cultura non è lusso, territori con offerta strutturata attraggono investimenti”

“Nell’era della globalizzazione la competizione non è più tra sole imprese ma tra i territori, che, se competitivi e ricchi di una offerta culturale strutturata, diventano attrattivi per gli investimenti e quindi sono modello di sviluppo e di crescita. Questo deve essere il nostro mantra, decisivo per rimettere la Cultura al centro del rilancio del Paese”. E’ quanto ha detto il presidente dell’Anci e sindaco di Torino, Piero Fassino, parlando nel corso del meeting su Cultura e Turismo organizzato a Roma da Anci alla presenza del ministro Dario Franceschini per fare il punto di situazione a un anno dalla firma del protocollo tra associazione e Mibact per il rilancio del settore turistico-culturale.
“Nell’opinione pubblica – ha continuato Fassino – si sta affermando il senso comune per cui la cultura è un lusso che ci si può permettere quando le cose vanno bene mentre è la prima cosa da tagliare in tempo di crisi. E’ esattamente il contrario e il lavoro fatto in quest’anno di collaborazione con il Ministero ne è la dimostrazione”.
Un anno in cui si è ribadita la centralità dei Comuni “come motore di sviluppo fondamentale per tutto quanto ruota attorno all’universo turistico-culturale: dalla cura e salvaguardia del patrimonio architettonico alla gestione degli eventi, fino alla formazione. Ci consideriamo un pilastro della politica culturale del Paese – ha ribadito il sindaco di Torino – e l’accordo con il Mibact non fa altro che confermarlo, avendo messo in campo sinergia e strumenti comuni per perseguire e facilitare l’investimento in cultura”. 
Un tema “così strategico” per Fassino ha poi bisogno di un terzo intervento portante. “L’offerta culturale – ha tenuto a precisare il presidente Anci – in se non basta se non c’è in parallelo una promozione efficace di marketing. Non basta avere un buon prodotto se non sai valorizzarlo”. E’ questo un problema che per Fassino riguarda tutti “perché oggi non premia più la valorizzazione del singolo patrimonio ma vince una promozione dell’intero sistema culturale italiano. L’Italia – ha quindi concluso Fassino – non è solo grandi icone come Roma, Venezia o Firenze ma migliaia di bellezze minori che se immesse nel sistema potrebbero moltiplicare per mille i rientri economici del settore culturale”. Leggi gli interventi di Maurizio Braccialarghe , Andrea Gnassi e Giorgio Gori e di Giacomo Bassi (Ass. sito Unesco). (ef)